Si completa, dopo diciannove anni, il sistema dei Parchi archeologici in Sicilia previsto dalla legge regionale 20 del 2000. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato i decreti per l’istituzione delle ultime otto strutture: Gela; Catania e Valle dell’Aci; Isole Eolie; Tindari; Himera, Solunto e Monte Iato; Kamarina e Cava D’Ispica; Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro; Lilibeo. Previsto, inoltre, l’accorpamento di “Morgantina e Villa Romana del Casale” e di “Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria”.
Il progetto dei Parchi, fra gli obiettivi prioritari del governo regionale, era stato ideato e curato, fin nei minimi dettagli, dal compianto assessore Sebastiano Tusa, che aveva peraltro proposto degli accorpamenti minimi per impedire che alcuni siti archeologici finissero nell’abbandono a causa di esigue entrate dovute a un minore afflusso di visitatori. E sempre Tusa aveva firmato i decreti per l’istituzione del Parco archeologico della Villa Romana del Casale e, il 7 marzo scorso, del Parco archeologico di Leontini, con quello che fu il suo ultimo atto amministrativo. L’istituzione dei Parchi archeologici – che sono complessivamente 14 – ha come effetto che i proventi dei biglietti di ingresso restino nelle casse degli enti stessi e, quindi, con la possibilità di essere impiegati per la conservazione e la valorizzazione dei siti archeologici. Con l’istituzione degli otto nuovi Parchi, e l’aggregazione di Pantelleria al Parco di Selinunte e di Morgantina al Parco della Villa del Casale, si conclude l’attuazione del sistema dei Parchi archeologici, una delle mission più significative del Governo Musumeci.
Il sito di Himera costituisce una delle aree più importanti per quanto riguarda la storia e l’archeologia della colonizzazione greca in Sicilia. Il Parco comprende i comuni di Termini Imerese, Campofelice di Roccella, Collesano, Cerda, Santa Flavia, Bagheria, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Monreale. Il sito archeologico di Solunto, già meta di importanti flussi turistici, presenta le testimonianze di una delle più importanti città della fase ellenistica e romana della Sicilia. Il sito di Monte Iato abbraccia un lungo arco temporale di oltre duemila anni come documentato dalla complessa stratificazione archeologica che si dispiega dal I millennio a.C sino al Medioevo.