Dopo la presentazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale di Gangi, Roberto Domina, da parte di 6 consiglieri comunali e le polemiche che ne sono seguite, in una nota Domina subito dopo il consiglio comunale chiarisce: “Era giusto e doveroso dare risposte alla cittadinanza, ma questo l’ho voluto fare, nel rispetto delle istituzioni che mi onoro di rappresentare, solo dopo il consiglio comunale, di ieri, dove si è discusso la mozione che mi riguarda. Come previsto dal regolamento la revoca di detta carica non può essere attivata per motivazioni politiche, ma solo istituzionali, come ad esempio la ripetuta e ingiustificata omissione nella convocazione del Consiglio o le ripetute violazioni dello statuto o dei regolamenti comunali”.
“Non ho mai commesso gravi inadempienze, atti o comportamenti contrari alle norme istituzionali – continua Domina – e sin da quando sono stato eletto, nell’esercizio delle mie funzioni ho lavorato per una presidenza forte e libera da condizionamenti in grado, quando necessario, di dire “No”, tanto da essere indicato come scomodo. Tutto ciò l’ho fatto nell’interesse della mia città e del prestigio del Consiglio Comunale, andando oltre la lista unica. Di certo ho lavorato affinchè ciascun consigliere, anche i neo eletti e non proprio avvezzi alla politica, potessero conoscere ogni singolo atto deliberativo, al fine di lavorare ad una forte valorizzazione e al rafforzamento del ruolo del Consiglio”.
“Ho voluto chiarire e mostrare in aula la pretestuosità, l’infondatezza e la strumentalità della mozione presentata – si legge ancora nella nota – Mi rammarico per il fatto che alimentando questi teatrini si allontanano sempre di più i cittadini dalla vita politica. Ho voluto ricordare ai consiglieri che la convocazione del Consiglio può essere disposta anche per domanda motivata di un quinto degli stessi, cosa che in 22 mesi di mia presidenza non è mai accaduto. E ancora che istanze e proposte presentate dai cittadini, ho provveduto immediatamente ad inserirle all’ordine del giorno, come è accaduto per la vicenda della potabilità dell’acqua, poi condivisa da tutti i consiglieri, che assieme alla presidenza hanno chiesto all’amministrazione comunale di attivarsi per la risoluzione. Una cosa è certa dopo l’acceso Consiglio, e di questo mi rammarico, l’unico risultato ottenuto sono state le dimissioni dell’assessore Concetta Quattrocchi, un gesto che sono certo avrà delle conseguenze anche per la competenza e professionalità dimostrata. Di certo ho dimostrato di essere garante non solo del consiglio comunale ma dell’intera comunità”.