Il Tribunale di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per inquinamento ambientale dovuta alla presenza di amianto, disperso in alcuni terreni in prossimità della scuola media e di una scuola materna di Castelbuono. Per la vicenda sono stati denunciati a piede libero due tecnici che hanno la responsabilità della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti ed è stata elevata una multa di 30 mila euro per il mancato aggiornamento dei registri di carico e scarico dell’isola ecologica di contrada Piano Marchese, imponendo entro il termine di 30 giorni la regolarizzazione di tutte le violazioni riscontrate.
La scoperta della consistente quantità di amianto abbandonata a cielo aperto nasce a seguito di un’indagine coordinata dal Pm Carmela Romano, avviata a seguito di un esposto dell’operatore ecologico Cristian Cuccia che, nei mesi scorsi, aveva denunciato diverse situazioni problematiche riscontrare in quella che doveva essere semplicemente un area destinata allo smaltimento di Raee (materiale elettronico) ed invece sembra sia stata utilizzata per depositare rifiuti di altro genere.
L’operatore ha denunciato lo stato di abbandono dell’area, la sporcizia, la mancanza di locali e di presidi di igiene e sicurezza. Per diverse settimane è anche circolato un video nel quale si mostrava un mezzo della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti, dal quale fuoriusciva un liquido che, secondo quanto affermato da Cuccia, poteva essere percolato e che andava a confluire nei tombini destinati all’acqua piovana, rischiando così di contaminare le falde acquifere.
La denuncia e i documenti raccolta dall’operatore ecologico hanno indotto la Procura di Termini Imerese ad aprire un fascicolo ipotizzando il reato di inquinamento ambientale, avvalendosi della collaborazione della stazione dei carabinieri di Castelbuono. Sono stati proprio i militari ad avviare una prima indagine ispettiva, accompagnati dal personale dell’Arpa e dell’Asp di Palermo sul posto hanno riscontrato diverse violazioni delle norme sulla tutela ambientale. I militari sono risaliti ad un altro fatto di particolare gravità durante le indagini. Sembra infatti che dell’amianto irregolarmente presente nell’isola ecologica di Piano Marchese sia stato trasportato in un campo aperto. Proprio quello nei pressi delle due strutture scolastiche del paese.
Sulla vicenda il sindaco Mario Cicero ha rilasciato una dichiarazione al Giornale di Sicilia scaricando la responsabilità alla società che gestisce la raccolta dei rifiuti: “L’ammenda è un provvedimento di carattere amministrativo e ne dovrebbero rispondere coloro che gestiscono la società che si occupa dei rifiuti”.