Non si riuniva da circa 3 mesi il consiglio comunale che è tornato ad adunarsi ieri sera per una tappa obbligata: l’approvazione delle tariffe sulle imposte locali, atto propedeutico per il prossimo bilancio. Il consiglio comunale, per la prima volta diviso in due gruppi: “Siamo Gangi” da un lato e “Paese Futuro” dall’altro, ha approvato all’unanimità di lasciare invariate, rispetto alle tariffe dello scorso anno, l’Imu, la Tari e l’imposta sul servizio idrico. Aumenterà invece l’addizionale comunale Irpef con un incremento che va dallo 0.30% allo 0.80%
In particolare non ci sarà nessun aumento per i redditi fino a 10 mila euro (circa 2 mila contribuenti), al di sopra di questa soglia sono stati approvati, anche in questo caso all’unanimità, degli aumenti progressivi: ad esempio chi ha un reddito di circa 15 mila euro avrà un incremento di 45 euro all’anno. Per chi invece ha un reddito dai 15 mila ai 25 mila euro l’aumento sarà di 75 euro. Dai 25 ai 55 mila euro l’aumento sarà di 130 euro. Per i redditi superiori ai 75 mila euro l’incremento dell’addizionale comunale Irpef sarà di 150 euro.
Il sindaco Francesco Migliazzo parla di “scelta obbligata: unica soluzione per fare fronte ai problemi di bilancio che attanagliano il Comune di Gangi”. Problemi che aumentano anche per colpa del progressivo taglio dei trasferimenti regionali, ridotti ormai al lumicino. “La Regione ha stabilito per il comune di Gangi un trasferimento di soli 500 mila euro, quando per altri Comuni più piccoli sono previste cifre molto più alte, anche più del doppio rispetto a noi. Sono scelte francamente inconcepibili”
Per motivare la scelta il responsabile del servizio Ragioneria, Concetta Giangrillo ha puntato il dito sulle di difficoltà economiche del Comune addossando ancora una volta le colpa alla Ragione Siciliana: “Hanno sottratto i soldi destinati ai servizi per vincolarli alla stabilizzazione dei precari. Questo vincolo ha peggiorato i nostri conti e purtroppo peggiorerà ancora nel corso degli anni. E’ una situazione difficile anche per quanto riguarda la gestione economica del servizio idrico. Prima avevamo una tariffa forfettaria ora invece ci basiamo sui consumi. Ma il gettito derivante dai circa 250 mila metri cubi che vengono consumati ogni anno nel nostro Comune non riesce a coprire i costi del servizio”. In effetti nel 2018 si sono registrati 315 mila euro di ricavi su 380 mila euro di costi per la manutenzione e la gestione della rete idrica.
In merito alle politiche del personale, dopo le precisazioni della Giangrillo è intervenuto l’assessore Filippo Scavuzzo che ha rivendicato la scelta della stabilizzazione dei precari parlando di un atto coraggioso portato avanti nonostante “pareri contrari e molto confusi”. La stoccata con ogni probabilità è rivolta al documento esitato dai revisori dei Conti.
La seduta si è conclusa con l’invito ad una più marcata e visibile protesta rivolta al sindaco dal consigliere Marilina Barreca: “Non si è fatto nulla per fare sentire la nostra voce. La fascia tricolore non utilizziamola solo per le processioni, ma anche per protestare e difendere i diritti dei nostri cittadini”.