Cronaca

L’ultimo regalo di Sebastiano Tusa alla Sicilia. Una rete di parchi archeologici

L’ultimo regalo prima di andarsene, Sebastiano Tusa l’ha fatto alla sua amata regione, quell’isola capace di esprimere una forza unica. L’assessore regionale ai Beni culturali, scomparso nel disastro aereo del 10 marzo scorso in Etiopia, aveva da tempo proposto due disegni di legge che modificheranno per sempre la normativa sul «Consiglio regionale per i Beni culturali e paesaggistici (legge 80/1977)» e sulla «Istituzione del sistema dei Parchi archeologici in Sicilia (legge 20/2000)». E proprio la scomparsa di Tusa ha accelerato il processo di approvazione dei parchi archeologici, perché da qui partirà il rinnovamento dell’isola: convinto com’era della necessità di mettere a sistema l’immenso patrimonio archeologico isolano. Nel sistema voluto da Tusa quindici parchi faranno rete tra loro: Catania, Leontini, Lilibeo – Marsala, isole Eolie, Himera, Solunto, Monte Jato, Camarina, Cava D’Ispica, Valle dell’Aci, Morgantina, Eloro – Villa del Tellaro, Siracusa, Tindari e Gela. A questi si aggiungono gli altri cinque parchi già esistenti e che miglioreranno l’offerta turistica.

La visione di Tusa era quella di dar vita a un itinerario con il «pieno coinvolgimento dei governi del territorio, delle popolazioni locali, dell’associazionismo e della comunità scientifica, intorno al sistema parchi della regione che ambisce a svolgere un ruolo da protagonista nel contesto del patrimonio culturale nazionale».

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