La montagna e le sue valli, gli alpeggi e i borghi in via di abbandono rappresentano un patrimonio geografico e culturale che l’Italia non può trascurare. Il Fai, Fondo per l’Ambiente italiano, ha deciso di lanciare il progetto Alpe, utilizzando il suo metodo ormai consolidato di acquisizione di beni per salvaguardarli con il restauro, la valorizzazione e la gestione. In questo caso si tratterà di beni rappresentativi localizzati, spiega il Fai, “nell’Italia delle terre alte e delle aree interne: dalle Alpi agli Appennini fino ai Nebrodi, alle Madonie, al Gennargentu, lungo la linea dorsale del Paese. L’intervento sui Beni si fonda sul restauro di architetture e paesaggi, ma anche di pratiche di vita e di produzione, indagate e ripristinate secondo storia e tradizioni locali in una chiave di sostenibilità contemporanea”, si legge in una nota diffusa in occasione del lancio del progetto, oggi a Brescia.
“A partire dai Beni già posseduti e gestiti, la Fondazione darà avvio nel 2019 a tre ulteriori acquisizioni di Beni situati sull’arco alpino: il rifugio “Torino Vecchio” a Punta Hellbronner sul Monte Bianco a Courmayeur (AO), in partnership con il Cai – Club Alpino Italiano di Torino; le baite walser Daverio in Val d’Otro ad Alagna Valsesia (VC), in collaborazione con l’Unione Alagnese e il Comune; l’alpeggio Sylvenoire a Cogne (AO), in sinergia con il Comune di Cogne e il Parco Nazionale Gran Paradiso”.