Dopo giorni di attesa la decisione della famiglia. Mentre inizialmente sembrava più concreta la via della Francia, Calogero insieme alla sorella Sandra stanno per partire alla volta di Israele. “L’indicazione più di un mese fa all’atto delle dimissioni è stata quella della Car-T. La stessa indicazione fatta a Lorenzo Farinelli, il ragazzo di Ancora che ci ha lasciati qualche giorno fa. Condividiamo il dolore della famiglia e capiamo il calvario che hanno attraversato. Non si può rimanere da soli di fronte ad una scelta così complicata”. Così Sandra Gliozzo, sorella di Calogero poco prima di partire.
Alle 11 di questa mattina il volo da Orio al Serio verso Tel Aviv. La risposta dell’ospedale è giunta nel pomeriggio di domenica 17. “Impensabile trovare facilmente e in maniera celere una struttura nel mondo, adeguata che possa somministrare la cura. Non è solo un problema economico. La burocrazia è raccapricciante. Stiamo lottando contro il tempo. Ad un certo punto abbiamo preso l’unica decisione possibile nonostante le incognite del caso.
Non possiamo più aspettare”.
“Il calvario della malattia non è già abbastanza per una famiglia che si trova di fronte alla diagnosi di cancro in questo stadio. La ricerca disperata in queste ultime settimane, più di quattro ormai, è coincisa con l’interruzione di qualsiasi tipo di cura per Calogero – prosegue la sorella – Questo ha fatto un grosso regalo alla malattia in termini di possibilità e di tempistiche e ha giocato a nostro sfavore nella ricerca di una risposta chiara da parte di qualcuno che ci indicasse una direzione da intraprendere. Ci siamo ritrovati di fronte a relazioni mediche da tradurre, moduli da compilare, richieste da inoltrare, rifiuti da accettare. Un’altalena tra speranza e momenti di rassegnazione che si sono scontrati però con migliaia di messaggi e iniziative a sostegno della causa di Calogero e per i quali non abbiamo parole adeguate di ringraziamento”.
Anche il Professore Roberto Burioni ha lanciato un appello per aiutare Calogero facendo un appello alle Istituzioni e al Ministero della Salute. “Faccio anche notare che non è possibile che una terapia salvavita e di provata efficacia, già disponibile in molti stati, non sia ancora disponibile in Italia – scrive in un post Burioni – Invito il Ministero della Sanità a muoversi perché malati in condizioni disperate non siano più costretti a questi pellegrinaggi per salvarsi la vita. D’ora in poi non ospiterò altre raccolte fondi: il modo per aiutare questi ragazzi è battersi perché siano curati dal sistema sanitario nazionale e non fare ogni volta una colletta. Il diritto alla salute è qualcosa di fondamentale, non possiamo tollerare che lungaggini burocratiche causino la morte di un giovane malato”.
Tutti i medici in Italia che hanno visitato Calogero hanno confermato che Calogero è il paziente adatto alla cura ma nessuna struttura in Italia può effettuare ad oggi questo trattamento e si parla ancora di tempistiche lunghe per l’approvazione del farmaco da parte dell’Aifa. Dopo aver consultato decine di strutture in tutto il mondo Calogero si appresta insieme alla sorella e ad un mediatore culturale a partire per Tel Aviv. “Non sappiamo esattamente cosa ci aspetta, tutti i contatti utili per noi a Tel Aviv sono ben accetti. Preghiamo tutti di condividere la nostra causa per noi e per tutti coloro i quali stanno lottando come noi affinchè nessuno si ritrovi a vivere tutto questo”. Calogero intanto non perde il sorriso. “Siamo pronti” afferma in un sms inviato ad un’amica. Buon viaggio Calogero. Torna vincitore.
Per sostenere la sua causa è disponibile la piattaforma gofundme.com/aiutiamo-calogero.
La mail di riferimento per aiutare la famiglia è aiutiamocalogero@gmail.com. Il sito internet aiutiamocalogero.it