Arriva la risposta al gruppo consiliare “Uniti per l’avvenire” di Campofelice di Roccella con il capogruppo Giuseppe Di Maggio (candidato a sindaco e poi sconfitto alla scorsa tornata elettorale del comune madonita). Secondo l’opposizione, la giunta di Campofelice di Roccella non era regolare, in quando tra gli assessori non c’è una rappresentante di sesso femminile. “Alla fine avevano ragione – dice Di Maggio in un post su facebook – Sin dalla nomina degli Assessori abbiamo fatto notare come la Giunta nominata dal sindaco Taravella fosse illegittima perchè, tra gli Assessori, doveva essere nominata una donna. Hanno insistito che avevano ragione loro al punto di non chiedere il parere al competente Assessorato Regionale delle Autonomie Locali come noi abbiamo ripetutamente chiesto. Abbiamo richiesto il parere noi Consiglieri di opposizione e mi è appena stato notificato. Deve essere revocato un assessore di genere maschile e nominata una donna. Quanta presunzione e quanta incompetenza. La Legge va sempre rispettata”.
Il dipartimento autonomie locali dell’assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della regione siciliana, fa presente che “l’articolo 4 della legge regionale numero 6 del 05/04/2011, ha previsto che “la giunta è composta in modo da garantire le rappresentanze di entrambi i generi”. Basta, in sostanza, la presenza di almeno un componente di genere diverso. Una successiva circolare, datata giugno 2017, ha poi evidenziato che deve farsi riferimento “quali componenti delle giunte”, agli assessori. Non come in questo caso, al sindaco che è una donna.
A rischio, dunque, uno dei 4 assessori: Massimo La Rocca, Andrea Occorso, Francesco Quagliana e Calogero Fricano.
“Adesso il sindaco dovrà procedere alla revoca di un assessore uomo e nominare una donna – conclude Di Maggio – Con conseguenze catastrofiche per tutti gli atti posti in essere da questa Giunta illegittima”.
La replica della maggioranza: “Dopo una cocente e sonora sconfitta a seguito del ricorso elettorale presentato al Tar, avremmo dovuto infierire e prendere per incompetente chi non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità professionale e politica di portare avanti “autonomamente”, con ogni conseguenza, un ricorso palesemente infondato giuridicamente, coinvolgendo tante persone in merito ed esponendole ad una amara bocciatura. Eppure non lo abbiamo fatto, mantenendo un profilo sobrio ed elegante, invitando, di contro, la minoranza a cooperare per il bene della comunità, nel rispetto dei ruoli. Ad oggi, invece, si continua ad inveire, millantando anomalie e gravità che non esistono, sulla scorta di un parere obbligatorio e non vincolante, assolutamente contestabile, per essere in contrasto con norme di legge e con una circolare del Ministero dell’Interno. In particolare il parere citato dalla minoranza si fonda su una circolare interna dell’Assessorato regionale Enti Locali che non può essere condivisa in quanto in contrasto con la legge e con circolari ministeriali. Siamo di fronte all’ennesima brutta figura, tendente a squalificare sul piano politico e personale chi si ostina a perseguitare i componenti di questa Amministrazione ed il loro operato, a dimostrazione di un’incompetenza cronica e senza limiti, che palesa la volontà di non sapersi rassegnare al risultato elettorale ed alle sconfitte susseguenti. Anche sotto tale profilo non ci faremo intimidire ed andremo avanti, a tutela della legalità, della giustizia e del buon nome di chi ha legittimamente assunto l’incarico di amministrare la nostra Comunità”.