L’acqua è quella che sgorga limpidissima dalle sorgenti delle Madonie. Il ghiaccio, invece, è di tipo alimentare: purissimo, senza nessun batterio ed utilizzato per cocktail e bevande. La produzione è nella zona industriale di Termine Imerese, dove Ice Cube produce ogni giorno, cento tonnellate di ghiaccio puro per uso alimentare, che poi si trasforma dai cubetti alla mixology. Da Termini Imerese e in tutta Italia, fino a Parigi per creare speciali cocktail. La distribuzione avviene attraverso i canali Gdo, C&C e HoReCa. Il ghiaccio deve essere considerato un alimento a tutti gli effetti e, in quanto tale, trattato, per garantire i più alti standard di sicurezza e affidabilità al consumatore finale. “Circa 10 anni fa dopo esperienze imprenditoriali all’estero ci siamo resi conto che in Spagna e negli Stati Uniti il ghiaccio era una commodity alimentare mentre in Italia la gestione di questo tipo di prodotto–servizio era carente, anche sotto il profilo igienico – spiegano Simone De Martino e Leopoldo Lipocelli di Ice Cube -. La Sicilia corre al passo con i tempi, innovandosi in tipologia e modalità d’uso”.
La vera e propria svolta nel consumo quotidiano si ha circa tre anni fa. Continua De Martino: “Insieme a Inga – Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare nel 2016 siamo stati i promotori del Manuale “Ghiaccio Sicuro”, legato alla gestione e alla produzione del ghiaccio, che il Ministero della Salute ha valutato conforme ai requisiti del Regolamento della comunità europea. Anche per la produzione industriale così da stabilire un ambito disciplinare di cui siamo stati precursori in Europa”. Oggi i numeri parlano chiaro. L’incremento dei consumi ad uso domestico è notevolmente cresciuto grazie alla sensibilizzazione e alla maggiore attenzione nei confronti delle insidie batteriche che si nascondono nel ghiaccio fai da te.