Onesphore Nzikwikunda ha vinto il 93° giro podistico di Castelbuono. L’atleta, tesserato per il Casone Noceto, vive in Toscana ma è originario del Burundi
Nzikwikunda spacca la corsa a metà della gara, mettendosi alle spalle il sestetto di comando. Ghirmay Ghebreslassie, vincitore nel 2014, ha tagliato il traguardo per secondo. Terzo il keniano Kosimbei.
“Una vittoria che ritengo – ha detto Nzikwikunda – un buon trampolino di lancio per le prossime mie gare. Sono rimasto felicemente sorpreso per il calore del pubblico che ci ha incitati dal primo all’ultimo chilometro”.
Primo degli italiani autore di una splendida prova il piemontese Pietro Riva a 34″ secondi dal vincitore. “La mia gara più bella – ha esordito così l’atleta delle Fiamme Oro – provengo da buoni risultati e quello di Castelbuono per me è un sigillo ad una stagione più che positiva”. Sono partito forte poi – ha concluso Riva – ho rallentato quando i battistrada hanno premuto l’acceleratore per evitare di scoppiare, ed è stata la scelta migliore per terminare la gara in crescendo”.
In casa siciliana felice per la sua prestazione è l’altofontino Alessio Terrasi nono assoluto a poco più di due minuti dall’atleta del Burundi. Terrasi ha disputato una gara intelligente, risparmiandosi nella prima parte e finendo con un crescendo rossiniano la seconda.
Solo decimo la “star” di questa edizione, il doppio oro olimpico Kemboi, che ha chiuso con un anonimo decimo posto.
A fare da prologo alla manifestazione, gli atleti della FISDIR con disabilità intellettiva relazionale e gli atleti delle categorie giovanili. “Un anno di lavoro e sacrifici ripagati da una manifestazione che per intensità e livello di partecipanti è stata un grande successo”. Queste le parole di Antonio Castiglia presidente del Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese. “Una gara che è il vanto di tutta Castelbuono e della sua gente, ancora una volta festante e partecipe”.
La 93a edizione del Giro podistico Internazionale di Castelbuono ha infatti regalato ancora una volta un pomeriggio denso di emozioni e di esaltazioni, la musica, gli applausi il passare degli atleti a sfiorare la fontana di piazza Margherita, la fatica nei loro volti quando hanno affrontato la salita di via Mario Levante, un mix che fa de “A Cursa di Sant’Anna” una corsa che ogni hanno scrive una pagina di storia di un libro che è patrimonio di tutti.