A pochi giorni dall’ “Action Day”, iniziativa promossa da Europol, alla quale hanno aderito 12 stati membri dell’Unione Europea compresa l’Italia, finalizzata a dare impulso alle attività di prevenzione e contrasto dei furti di rame, i Carabinieri di Cefalù, al termine di una lunga e complessa attività investigativa, hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari (di cui 9 arresti domiciliari e un obbligo di dimora nel Comune di Palermo) emesse dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta di quella Procura della Repubblica e sulla base delle risultanze investigative dell’Arma, nei confronti di: Antonino Alvarez, palermitano, classe’94 (arresti domiciliari); Salvatore Renda, palermitano, classe’89 (arresti domiciliari); Giuseppe Giuliano, palermitano, classe’89 (arresti domiciliari); Francesco Briamo, palermitano, classe ’78 (arresti domiciliari); Pietro Lo Casto, palermitano, classe’81 (arresti domiciliari); Carmelo Di Stefano, palermitano, classe ’62 (arresti domiciliari); Marco Algeri, palermitano, classe ’72 (arresti domiciliari); Damiano Algeri, palermitano, classe ’92 (arresti domiciliari); Davide Ferrante, palermitano, classe ’94 (arresti domiciliari); Girolamo Alvarez, palermitano, classe ’56 (obbligo di dimora nel comune di Palermo).
I dieci sono stati individuati quali appartenenti ad un sodalizio criminale responsabile di numerosi furti di rame ed in abitazione in diverse province della Sicilia (Palermo, Trapani, Agrigento, Enna e Caltanissetta). L’indagine è stata avviata nei primi mesi del 2017 dalla Stazione Carabinieri di Finale di Pollina, a seguito di una ripetuta serie di furti del prezioso “oro rosso” perpetrati, lungo la fascia costiera tra i comuni di Cefalù, Finale di Pollina e Campofelice di Roccella, in danno di società operanti nel settore della distribuzione dell’energia e per i quali, dai primi accertamenti, venivano individuati Salvatore Renda e Antonino Alvarez, quali potenziali esecutori dei citati episodi delittuosi.
Partendo da tale spunto investigativo, l’Aliquota Operativa della Compagnia di Cefalù ha sviluppato, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria e con la Stazione, prolungate indagini tecniche, supportate da servizi di osservazione, pedinamenti e riscontri sul territorio che, in breve tempo, consentivano di delineare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale, composto da dieci persone (tutte originarie di Palermo e con precedenti specifici), dedito alla commissione dei reati contro il patrimonio.
La loro esperienza in materia di furti di rame li aveva portati a “brevettare” una canna da pesca con una tronchesina sull’estremità, opportunamente costruita per raggiungere i cavi dell’alta tensione e tranciarli. L’indagine ha consentito di far luce su ulteriori 50 furti di rame (la maggior parte effettuati sui tralicci della pubblica illuminazione) e la conseguente ricettazione di circa 6 tonnellate di oro rosso (per un valore di oltre 300 mila euro), nonché sei furti in appartamento e altri quattro ai danni di due ipermercati Leroy Merlin di Palermo a seguito dei quali erano stati ricettati attrezzi agricoli e refurtiva varia per circa 200 mila euro.
LE FOTO DEGLI ARRESTATI