Il 13 marzo dello scorso anno una badante romena aveva denunciato un vigile urbano in pensione, Domenico Cillufo, 67 anni, di Castelbuono che gestiva le finanze di una novantenne malata, residente nel paese delle Madonie. Secondo l’accusa, l’uomo, dietro la minaccia del licenziamento, le avrebbe estorto 5.500 in 5 anni, facendosi dare indietro la metà dei contributi Inps che versava per lei. Ma ieri al tribunale di Termini Imerese è venuto fuori ben altro: la donna ha spiegato di aver comprato online una telecamera per riprendere quanto accadeva; oltre ad estorcere denaro alla badante, l’uomo violentava la novantenne. Lo scrive oggi il Giornale di Sicilia. Il maresciallo dei carabinieri Ernesto Nese, che quelle immagini le ha visionate, davanti al collegio presieduto dal giudice Vittorio Alcamo, ha detto che l’uomo ripreso dalla telecamera “è girato, con i pantaloni abbassati, ma si riconosce chiaramente che è Cillufo”. Il militare ha descritto la scena: “Le è salito di sopra e si sente la signora che grida: basta, basta”.
Gli avvocati della difesa, Massimiliano Fiasconaro e Bartolo Musciotto, hanno chiesto al sottufficiale se si trattava di una sua deduzione, ma il giudice è stato categorico: “Nessuna deduzione. Il teste ha riferito sulla visione del filmato”. La badante ha parlato delle continue minacce subite: “Sei una schiava – le avrebbe detto l’uomo – Sei romena e devi stare zitta. Qua comando io, se vuoi stare qui fai come dico io. O paghi o ti licenzio”. E ancora: “Stai attenta perché qua c’è la mafia e ti può fare male, mio pade ha lavorato dal capomafia della zona”. La prossima udienza è fissata per il 20 giugno.