Lirica e musica classica tra i capolavori del Museo Mandralisca di Cefalù. Un doppio appuntamento con una nuova rassegna musicale, “Klassica al Museo”. Il primo concerto si terrà martedì 24, alle 18,30, nel salone pinacoteca del museo cefaludese. E sarà un omaggio al mondo artistico femminile. Martina Di Gaetano, al pianoforte, e le voci soliste di Giulia Alletto, Irene Capodici, Martina Coppola, Ottavia Guarrera, Elena Pisano, Ester Schillaci e Chiara Sferlazza – tutte allieve della maestra sono allieve Letizia Colajanni – interpreteranno brani che hanno fatto conoscere nel mondo l’arte di Amy Beach, Isabella Colbran, Clara Schumann, Cécile Louise Stéphanie Chaminade, Pauline Viardot e Maria Malibran. A presentare la serata sarà la giornalista Licia Raimondi. Un concerto intenso, denso di passione, scelto dal direttore artistico della rassegna, Giuseppe Di Franco, per inaugurare questa nuova parentesi musicale nella cittadina normanna (Di Franco è anche ideatore del “Sacred Festival” che si svolge ogni anno al Duomo).
Il secondo concerto di Klassica al Museo, rassegna organizzata in collaborazione con il Museo Mandralisca, l’Istituto superiore di studi musicali Bellini di Caltanissetta e il maestro Diego Cannizzaro, e con il patrocinio del Comune, si terrà venerdì 4 maggio sempre alle 18,30 (l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti per entrambe le serate). In programma un recital con Angelo Zarbo al piano ed Emanuela Mosa al violoncello e piano. Il programma di sala prevede musiche di Mendelssohn (Rondò Capriccioso op.14), Chopin (Scherzo n.1), Boccherini (Sonata n.6 per violoncello e pianoforte), Beethoven (Sonata op.69 n.3 per violoncello e pianoforte).
Quello dei primi di maggio non sarà l’ultimo appuntamento. Klassica al Museo, infatti, proseguirà nei mesi di giugno e luglio con altri concerti che si terranno probabilmente sulla terrazza del museo che conserva fonde in un unico percorso artistico le collezioni del barone Enrico Pirajno di Mandralisca, esperto di antiquariato, e dell’avvocato cefaludese Vincenzo Cirincione, che alla sua morte nel 1873 lasciò in eredità all’amministrazione comunale di Cefalù – che poi le affidò alla Fondazione Mandralisca – oltre 140 quadri, insieme a mobili ed oggetti d’arredamento di particolare pregio.