Castelbuono, l’esposto all’Asp blocca la fornitura dell’acqua: “Ma i valori sono perfetti”

Redazione

Cronaca

Castelbuono, l’esposto all’Asp blocca la fornitura dell’acqua: “Ma i valori sono perfetti”

06 Gennaio 2018 - 13:02

Riceviamo e pubblichiamo una nota scritta dal Coordinamento politico e Gruppo consiliare Democratici per Castelbuono sulla questione acqua

“Riteniamo che uno dei valori essenziali per un buon amministratore sia il senso di responsabilità nei confronti dei propri concittadini. Responsabilità nel far rispettare i doveri, ma soprattutto responsabilità nel garantire i diritti.
Il diritto all’acqua è riconosciuto da diverso tempo come un diritto umano universale e fondamentale, quale estensione del diritto alla vita. Andrebbe aperta una discussione generale sulle politiche nazionali ed europee che negli ultimi vent’anni hanno prestato sempre meno attenzione al miglioramento e alla gestione delle risorse idriche e delle infrastrutture ad esse dedicate, troppo spesso indirizzando (o imponendo) le amministrazioni locali verso la strada della privatizzazione, nonostante la volontà espressa dal popolo italiano per il diritto all’acqua pubblica.
E’ una priorità assoluta, nella nostra azione amministrativa, quella di trovare tutte le risorse necessarie per il rifacimento della rete idrica, ma il dramma di una terribile stagione di siccità e assenza di precipitazioni, che ha provocato il prosciugamento delle falde acquifere e delle sorgenti, specialmente quelle superficiali, obbliga l’Amministrazione comunale ad adottare provvedimenti di emergenza e necessità.

Nel nome di quella responsabilità nei confronti dei cittadini, che hanno il diritto ad aver garantito un bene essenziale come l’acqua, nei mesi passati è stato avviato un lavoro di razionalizzazione che ha consentito di poter erogare l’acqua con continuità, nonostante la situazione di emergenza. E per questo sentiamo di ringraziare gli operatori e i dipendenti comunali che ad ogni ora del giorno sono stati pronti ad intervenire per aprire e chiudere le condotte, controllare i serbatoi, portare le riserve d’acqua laddove vi era necessità. Questa è stata la nostra responsabilità nei confronti dei cittadini: garantire il diritto all’acqua anche in condizioni di emergenza, nel pieno rispetto della tutela della salute dei cittadini stessi, a differenza del recente passato, quando ci si “dimenticava” di effettuare i controlli perfino nei serbatoi di Liccia e Pontesecco, dove l’acqua non veniva clorata con continuità provocando un grave inquinamento microbiologico sfociato nel divieto assoluto di utilizzo dell’acqua per usi potabili e alimentari.

Con il perdurare della drammatica emergenza idrica è stato necessario recuperare anche l’acqua dispersa dalle sorgenti, che ha tutte le caratteristiche organolettiche idonee al consumo umano: così l’acqua è stata raccolta dal torrente Vicaretto – come avviene da oltre 25 anni grazie alla lungimiranza di quegli amministratori – filtrata e pompata verso il serbatoio di Liccia per poi essere clorata e immessa nella condotta idrica. Ovviamente con la garanzia della qualità chimica e batteriologica, come tra l’altro dimostrano le analisi di controllo da parte del Comune (oltre a quelle dell’Asp) che sono regolarmente effettuate, con cadenza quindicinale, in diversi punti: attraverso incisioni torrentizie a monte e a valle, al filtro del torrente Vicaretto, nei serbatoi di accumulo di Centomasi, Liccia e Pontesecco, nella fontana di San Leonardo, al canale di San Vito e ai “quattru cannola”.
Ad oggi, com’è noto, non è più possibile mettere in campo la suddetta soluzione, a causa dell’azione politica del gruppo di minoranza guidato dall’ex Sindaco Tumminello, che ha ritenuto necessario sollevare polemiche strumentali sull’approvvigionamento dell’acqua, con interrogazioni in Consiglio comunale ed esposti all’Asp, pur sapendo che questo avrebbe compromesso la possibilità di garantire il servizio con continuità alla cittadinanza.
Ritiene, il gruppo di minoranza, che quel tipo di appresamento “non va incontro a quelle che sono le dichiarate esigenze dei cittadini”.

Ci chiediamo quali siano le dichiarate esigenze dei cittadini: provocare la sospensione del servizio idrico attraverso cavilli burocratici e procedurali, oppure avere garantita l’erogazione dell’acqua nelle case per le famiglie, nelle attività per i lavoratori, artigiani, commercianti, ristoratori, nelle scuole per i nostri bambini? Da parte nostra l’impegno è quello di trovare il più velocemente possibile soluzioni che garantiscano la vita del nostro paese, attraverso la regolare erogazione di acqua potabile, forti del fatto che si stanno perfezionando tutte le procedure finalizzate ad ottenere le autorizzazioni necessarie da parte degli organi preposti. Riteniamo legittime tutte le forme di opposizione e contestazione politica. Tutte, tranne una: quella fatta con la pelle dei cittadini. Non si fa politica mettendo in discussione i beni comuni, i diritti delle comunità. Il nostro dovere di amministratori, non di una parte politica ma di tutta la comunità, ci impone di confrontarci giornalmente con le problematiche che vive il paese, e per questa ragione, come in più occasioni ha evidenziato il Sindaco, ribadiamo la necessità di un coinvolgimento di tutte le forze politiche e sociali che operano nel nostro paese con un unico fine, superiore ad ogni contrapposizione politica: il bene della nostra comunità”.

Nel file di seguito il risultato delle analisi dell’acqua prelevata e filtrata dal torrente Vicaretto, per dare serenità alle famiglie castelbuonesi.

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