Il gip Michele Guarnotta ha accolto la richiesta di revoca dell’obbligo di firma presentata dall’avvocato Vincenzo Lo Re, legale del primo cittadino di Cefalù. Rosario Lapunzina non dovrà più recarsi ogni giorno presso gli uffici della polizia giudiziaria per apporre la firma nel registro. Il sindaco è indagato per peculato nell’ambito di una inchiesta avviata dal pm Giovanni Antoci, con il supporto del commissariato di polizia della cittadina normanna. “Abbiamo ottenuto la revoca della misura cautelare – afferma il legale in un intervista rilasciata al Giornale di Sicilia – perchè dagli atti da noi depositati risultano 70 accessi personali ai serbatoi della cinta urbana e perchè il mio assisistito andava a controllarli personalmente, utilizzando la Panda del Comune. Nel giorno dell’interrogatorio abbiamo anche
prodotto una lettera a firma di Lapunzina con la quale il mio assistito rinunciava all’utilizzo della vettura”. Valutati questi elementi il Gip ha ritenuto di revocare la misura cautelare. Rosario Lapunzina, fin dal primo momento
ha sempre dichiarato la sua totale estraneità ai fatti contestati.