Cronaca

Anche Castelbuono tra i comuni custodi della Macchia Mediterranea

L’Amministrazione Comunale  di Castelbuono ha aderito alla carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea e  Sabato 11 Novembre 2017 dalle ore 10 presso la Sala delle Capriate (Badia) si terrà  il primo evento. La Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea  è un “patto d’onore” affinchè vengano valorizzate le specificità territoriali e paesaggistiche oltre che un invito all’unione di intenti tra le diverse Amministrazioni locali. La Macchia Mediterranea rappresenta un ‘importante riserva mondiale di biodiversità in quanto a fronte della modesta incidenza territoriale, appena il 2%, accoglie più del 20% delle specie vegetali e animali ad oggi conosciute.

Attualmente nel Bacino del Mediterraneo, a causa della notevole pressione antropica, della diminuzione della fauna, della progressiva desertificazione  e dei ricorrenti e devastanti incendi, l’integrità della Macchia Mediterranea è esposta a minacce e consistenti come anche la sua estensione. Il progetto della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, nato in Sicilia, si prefigge di fare rete tra i Comuni che diventano “Custodi” della Macchia Mediterranea, impegnandosi ad elaborare programmi di tutela del ricco patrimonio naturalistico presente, soprattutto sul territorio generale (“hotspot” o punti caldi di biodiversità).

La tutela è dettata dalla necessità di attuare una selvicoltura di prevenzione per limitare e regolamentare lo sfruttamento antropico, contrastare gli incendi, prevalentemente dolosi, ed altri abusi. Il progetto, altresì, persegue strategie finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici (siccità e desertificazione) e al potenziamento della suddetta cenosi vegetale in un’ottica di cattura della CO2.

I Comuni siciliani che hanno aderito inizialmente  alla Carta sono Castelbuono, Caltagirone, Palermo, Messina, Noto, Niscemi, Santa Teresa Riva, Floresta, Gela, Licodia Eubea, Palazzolo Acreide, Montelepre, Caltanissetta, Gela, Castel di Judica. Altri 40 hanno aderito successivamente assieme al Parco dei Nebrodi e a varie Riserve e Associazioni.

 

 

 

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