Scrutini ancora da completare, ma il divario appare incolmabile. Nello Musumeci è il nuovo presidente della Regione siciliana. Dopo la sconfitta 5 anni fa, in cui ebbe la meglio Rosario Crocetta, Musumeci ci riprova e conquista la presidenza. “Sarò il presidente di tutti i siciliani – commenta Musumeci – di coloro i quali hanno ritenuto di sostenermi e di votarmi e anche di coloro i quali, legittimamente, hanno ritenuto di votare per altri o addirittura di non partecipare al voto. Voglio dedicare questa vittoria ai miei tre figli (uno è scomparso negli anni scorsi, ndr) e a tutti i figli dei siciliani. Hanno diritto a un futuro migliore”.
Il centro-destra si ricompone, dice Musumeci “e apre la strada a un appuntamento politico importante che nella prossima primavera dovrà dare all’Italia un governo degno di questo nome”. Poi il neo presidente dice: “Il mio primo compito da presidente della Regione sarà quello di recuperare oltre il 50% di siciliani che ha deciso di non votare”.
Nato a Militello Val di Catania, a gennaio compirà 63 anni. Arriva a Palazzo d’Orleans al culmine della sua carriera politica. “E’ stata una campagna elettorale avvelenata da cadute di stile – commenta Musumeci -, ma è acqua passata. Ora avverto il peso di una grande responsabilità e sono certo che incontrerò problemi per la situazione drammatica della mia terra, la stagione più difficile dei 70 del’autonomia”. Musumeci, giornalista pubblicista, dopo gli studi in Scienze della Comunicazione, lavora come bancario presso il Gruppo Unicredit. Ma già da giovanissimo emerge la sua passione per la politica, tanto che a 15 anni entra nelle file della Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano.
Consigliere comunale a soli 20 anni prima nella sua città, poi a Gravina di Catania e a Castel di Iudica. A 32 anni è già segretario provinciale del Msi a Catania, consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993, l’anno dopo si candida alla presidenza della Provincia di Catania con la lista del Movimento Sociale Italiano vincendo al ballottaggio contro Stelio Mangiameli. Per nove anni, Musumeci mantiene la carica, riconfermato al primo turno, con più di 310.000 preferenze. Chiusa la stagione da presidente della Provincia, nel 1994 viene eletto europarlamentare, nella circoscrizione Italia meridionale, tra le fila di Alleanza Nazionale, e poi rieletto nel 1999 e nel 2004. Nel settembre 2005 lascia Alleanza nazionale – in polemica con Gianfranco Fini – e fonda “Alleanza Siciliana”, movimento autonomista di destra a carattere regionale con cui l’anno dopo si candida per la prima volta alla presidenza della Regione: ottiene il 5,3% dei voti contro il 53,1% di Totò Cuffaro, candidato del centrodestra e il 41,6% di Rita Borsellino, esponente del centrosinistra.
Nel 2008, un’altra contesa elettorale, questa volta per Palazzo degli Elefanti a Catania. Sostenuto da una lista civica ottiene oltre il 25%, ma a vincere è il candidato del centrodestra Raffaele Stancanelli, che centra l’elezione al primo turno. Dopo il voto, Alleanza Siciliana confluisce nel partito La Destra di cui Musumeci per un anno ha l’incarico di vicesegretario nazionale, mentre nel 2011, sotto il governo Berlusconi, viene nominato sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La storia più recente racconta la sua seconda corsa alla presidenza della Regione nel 2012 che però lo vede sconfitto da Rosario Crocetta. Musumeci conquista comunque un seggio all’Ars dove viene eletto presidente della Commissione regionale antimafia. Nel 2015 lascia La Destra ed è tra i fondatori del movimento “#Diventerà bellissima”. A quasi 63 anni conquista Palazzo d’Orleans.