Cronaca

Cefalù, ancora la guerra dell’acqua: il Comune riaccende le pompe di sollevamento

“Quella di ieri martedi 19 settembre è stata una giornata di intenso lavoro e voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato. Abbiamo evitato che tante famiglie di Cefalù rimanessero senza acqua”. Così scrive il sindaco di Cefalù in un post pubblicato sulla pagina Facebook. Lapunzina racconta di come, dopo aver acceso le  pompe di sollevamento, i serbatoi si siano riempiti: “Alle 11 di ieri, c’erano, nel Serbatoio di Croce Parrino, appena 14 centimetri di acqua. Alle 22 di ieri sera, ce ne erano 2 metri – dice il sindaco – Voglio ricordare a tutti che l’acqua è un bene primario e nessuno, neanche chi ritiene di avere dalla propria parte le migliori ragioni, può arrogarsi il diritto di lasciare la gente a secco. Il 10 agosto scorso, ho emesso un’ordinanza con cui si intimava di mantenere le pompe attive per 90 giorni, per sollevare l’acqua al serbatoio di Croce Parrino, ed impedire così che mezza Città restasse senz’acqua.  Come si può, essendo perfettamente a conoscenza di tutte le conseguenze, ignorare l’ordinanza e pensare di “mettere a riposo” l’impianto, staccando le pompe che vi era l’obbligo di mantenere accese”?

Pare che siano stati staccati anche i fusibili di un quadro di alimentazione di pompe che, per ordine di una autorità pubblica, qual è il Comune, dovevano rimanere in funzione. “E come si può – dice Lapunzina –  nonostante le innumerevoli telefonate di Dirigenti della Forza Pubblica, attendere ben 12 ore per indicare dove fosse conservato lo schema elettrico necessario a rimontare il quadro e consegnare le chiavi per accendere le pompe? C’è l’acqua. Possiamo utilizzarla anche per lavarci la coscienza”.

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