“La differenza fra istruire ed educare sta nella capacità di rivolgersi alla persona in tutta la sua complessità. Una didattica che nutra pensieri, sentimenti e volontà, attraverso la psicomotricità, la musica e l’arte, apre al bambino una finestra sul mondo, partendo dal primo moto verso la conoscenza: la Meraviglia”. Così Raffaele Ciambrone, Dirigente della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Miur, ha avviato i lavori del Convegno “A Scuola di Emozioni: Diversità, Inclusione, Benessere”, che si è tenuto a Gangi.
L’evento, organizzato dal Cer/Cef in collaborazione con la “Proteo Fare Sapere”, patrocinato anche dal Comune di Gangi, dalla Bcc “Mutuo Soccorso”, da AltraPsicologia, dall’Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia e dall’Enpap, ha ospitato oltre 200 partecipanti. Ha visto la presenza e gli interventi di tutti i Dirigenti Scolastici delle Scuole delle Alte Madonie. Presenti, infatti, Ignazio Sauro che ha relazionato e Francesco Serio che ha moderato gli interventi pomeridiani. Mentre, ad accogliere la platea, tra i saluti istituzionali, Cataldo Manzone e Maria Di Vuono che hanno portato la loro testimonianza circa la collaborazione con il Cer/Cef.
A fare da Moderatrice e Coordinatrice di tutta la giornata, Giuseppina Cigno, insieme a Eugenio Scarnici, seguiti da Maria Grazia Parisi. Sin dal primo intervento si è rilevato l’importante valore della soggettività e unicità di ogni alunno. L’insegnamento non deve rivolgersi solo al cervello, ma anche alle altre componenti della psiche, coinvolgendo la corporeità e passando attraverso la capacità di cambiare punto di vista e indossare i panni dello studente che si ha di fronte.
Gli interventi successivi di Angelo Barretta, di Patrizia Fasulo, di Antonella D’Amico e di Gaetana d’Agostino, etereogenici e diversificati, hanno avuto un filo conduttore comune: non fermarsi solo alle etichette diagnostiche, seppur fondamentali per comprendere le reali difficoltà dell’alunno e per trovare strumenti idonei, ma guardare all’altro come “persona” accogliere le sue emozioni e il suo sentire e includerlo come protagonista attivo all’interno del gruppo classe.
Ad emozionare tutti i presenti, due toccanti testimonianze: quella di Giampiero Errante, giovane con Dislessia che ha narrato le difficoltà incontrate a causa del suo disturbo e gli atti di bullismo subiti e quella di Gianluca Maria Calì, la cui testimonianza, da uomo che lotta contro la mafia e bambino che ha lottato contro le umiliazioni subite a causa del suo Disturbo d’Apprendimento, ha unito l’intera platea in una commovente standing ovation. Manuela Ferrara, Responsabile del Cer/Cef, assertrice convinta dell’importanza e della possibilità di creare occasioni di buona formazione e confronto anche nel nostro complesso territorio, si dice profondamente soddisfatta dei contenuti e delle emozioni che circolavano e pronta per nuove “iniziative di bellezza”.
Salutando, Ciambrone chiude l’intensa giornata con queste parole: “Se un sabato di settembre, per sei ore intense, 200 insegnanti delle Madonie seguono un convegno-seminario sull’inclusione con tale attenzione e interesse, è segno che in questi luoghi il concetto di comunità educante si è trasformato in un organismo vivente. E’ bello incontrare, al Nord come al Sud, in una città delle Langhe come in un comune dell’entroterra siciliano, la stessa sensibilità, gli stessi pensieri, un “idem sentire” su questi temi: vuol dire che la cultura dell’inclusione nel nostro Paese si è diffusa ed ha radici profonde; ed ha trasformato il nostro modo di essere, rendendoci, consapevolmente, un popolo accogliente e inclusivo. E’ ciò che rende ancor più bella la nostra Italia”.