Si è chiusa la IV Biennale internazionale di Scultura di Salgemma, ideata da Associazione Sotto Sale, insieme ad Arte e memoria del territorio di Milano in collaborazione con Regione Siciliana Assessorato beni Culturali, Museo d’arte contemporanea Palazzo Riso, Fondazione Orestiadi, Ente Parco delle Madonie, Società Italkali e Associazione Nuvole Incontri d’arte, curatrice lo storico dell’arte Alba Romano Pace.
Una edizione che ha certamente segnato un elevato passo in avanti, per il livello artistico, il numero di visitatori, la ricchezza del calendario degli eventi collaterali e la straordinaria attenzione della stampa. Dal 18 al 27 agosto nella settecentesca Villa Sgadari, Petralia Soprana, gli artisti, quest’anno provenienti da Italia, Francia, Camerun e Messico hanno scolpito i blocchi di salgemma estratti dalla suggestiva miniera di sale di Raffo dell’Italkali, dove le opere finite ritorneranno nelle prossime settimane per arricchire il Museo Arte Contemporanea, visitabile solo il sabato su prenotazione contattando il 366 3878751.
Sede della IV Biennale è stata infatti eletta l’elegante Villa Sgadari che guarda dall’alto il paese, affacciandosi sul bellissimo paesaggio delle Madonie. Nel suo giardino gli Artisti scultori: Giuseppe Agnello, Philippe Benson, Nicola Busacca, Juan Esperanza, Filippo Panseca, Domenico Pellegrino, Giacomo Rizzo, Filippo Soddu, Patrick Tatcheda si sono cimentati per una settimana, mentre nelle splendide sale del primo piano si sono tenute le mostre “Il sale dell’integrazione” ( Marco Bennici, Marcello Buffa, Serena Giordano, Giuseppe Rizzo, Maurizio Ruggiano, Rossana Taormina) e “La Terra del Sale»” (Libera Aiello, Gandolfo Gabriele David, Mimmo Paladino, Sandro Scalia), a cura di Alba Romano Pace.
Al piano terra Gandolfo Gabriele David ha tenuto un workshop di arte relazionale con alcuni degli operai Italkali sul tema del lavoro in miniera. Grande successo anche per il plastico “La montagna di sale” di Mimmo Paladino prestato per l’occasione dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Fatto unico, il Museo, che conta oggi circa 25 sculture di salgemma realizzate sin dalla prima edizione da artisti di tutto il mondo, è ospitato nelle gallerie dismesse della Miniera Italkali, tutt’ora pienamente operativa, grazie ad una inedita sinergia tra privati che hanno sposato un progetto culturale in un territorio ricco di arte e natura. Questo giacimento di salgemma purissimo, lungo 80 chilometri e profondo 400 metri si è formato 25 milioni di anni fa per il prosciugamento del mar Mediterraneo. Successivamente, la deriva dei continenti e lo scontro tra placche ha trasportato questo giacimento a mille metri di altitudine. Le sculture sono molto delicate, e possono sopravvivere solo all’interno della miniera grazie al microclima particolare ed all’assenza di umidità, che le preserva. Il tema di questa IV edizione è stato quello dell’Integrazione tra i popoli, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico lanciando un messaggio di apertura e di accoglienza attraverso l’arte.
La curatrice di questa edizione Alba Romano Pace ha voluto coniugare la bellezza del luogo con un evento internazionale, unendo all’attività scultorea che caratterizza la Biennale un circuito di eventi artistici, workshop, istallazioni, mostre e spettacoli, per esaltare attraverso l’arte contemporanea sia la magia alchemica della miniera che il fascino antico dei luoghi più suggestivi di Petralia Soprana.
“Il messaggio è quello dell’apertura e dell’integrazione verso l’altro. Gli artisti prescelti sono di diverse etnie, ed hanno lavorato con riferimenti a tradizioni differenti, in direzione di una conoscenza reciproca attraverso l’arte. Una Biennale ricca di eventi e mostre, a completare ed integrare il lavoro degli scultori che, caso unico, tornerà nella miniera Italkali, tutto’ora attiva, per arricchire il Museo di Arte Contemporanea Sottosale sculture di Salgemma”.
L’Associazione Sottosale – unico caso in Europa – ha creato un laboratorio a cielo aperto in cui artisti e scultori lavorano ad ogni edizione fianco a fianco, per scrivere insieme una emozionante ed esemplare pagina di arte contemporanea.
“Questa edizione della Biennale – spiega Carlo Li Puma, presidente dell’Associazione Sottosale – conferma la validità della nostra intuizione, che punta ad offrire un inedito punto di prospettiva nel rapporto tra uomo e natura, mediante l’arte e per la valorizzazione del territorio di Petralia Soprana e delle Madonie”.
Il MACSS allestito dentro la miniera di sale della società Italkali, durante i giorni della Biennale ha registrato il tutto esaurito. E’ comunque possibile prenotare le visite, ogni sabato, contattando il 366 3878751. Il Museo ha ospitato una mostra che rappresenta un’evocazione della caverna platonica come metafora dell’integrazione, con opere di Gaetano Costa, Domenico Pellegrino, Kali Jones e Maurizio Ruggiano ed inoltre tre suggestivi spettacoli: le performances di Rosa Mundi, un concerto con proiezioni di Giuseppe Lomeo e Gaetano Costa e la performance di danza di Silvia Giuffré. Due le mostre fotografiche a Petralia Soprana, le immagini di Sandro Scalia sulla miniera di sale e la mostra Jazz time, foto di artisti jazz degli anni Sessanta, un omaggio alla musica nera della Nouvelle Orléans del fotografo milanese Fabrizio Garghetti.
Tra gli artisti, anche le istallazioni di sale di Libera Aiello, i ricami di Maria Rinaldi, montati in un’istallazione creata da Sharon Ramazzotti e Giovanna Pagano, l’installazione sonora di Vacuamoenia che riproduce i suoni della miniera e una performance artistica della pittrice Linda Randazzo dal titolo « Siamo l’infinita declinazione della stessa linea » che per due giorni ha ritratto i volti dei passanti e degli abitanti di Petralia, oltre che lo spettacolo teatrale La marcia del sale di Marco Russo Di Chiara con gli attori Donatella La Macchia e Dario Frasca, Luciano Cerami e Fabio Macaluso alle percussioni e la proiezione del film Il sale della terra di Wim Wenders, che hanno arricchito il programma degli eventi artistici.