Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, la IV^ Biennale internazionale di Scultura di Salgemma, ideata dall’Associazione SottoSale e dall’Associazione Arte e Memoria del Territorio, inaugura per il 2017 un’edizione che, dal 18 al 27 agosto, si annuncia ricca di eventi. Il nuovo format presenta un curatore, lo storico dell’arte Alba Romano Pace che ha pensato un itinerario di mostre ed istallazioni che si snoda tra la settecentesca Villa Sgadari, sede della biennale, alle strade di Petralia Soprana, fino alla suggestiva miniera di sale di Raffo dell’Italkali, luogo magico e sede del MACSS, Museo Arte Contemporanea Sotto Sale. Il tema di questa IV^ edizione è quello dell’Integrazione, soggetto più che attuale che vuole far interrogare e sensibilizzare il pubblico lanciando un messaggio di apertura e di accoglienza attraverso l’arte.
“Da curatrice di questa edizione – spiega Alba Romano Pace- ho voluto coniugare la bellezza del luogo con un evento internazionale, unendo all’attività scultorea che caratterizza la Biennale un circuito di eventi artistici, workshop, istallazioni, mostre e spettacoli, che ha lo scopo di esaltare attraverso l’arte contemporanea sia la magia alchemica della miniera che il fascino antico dei luoghi più suggestivi di Petralia Soprana. Tra la serenità delle montagne, inoltre, l’eco della tematica prescelta, quella dell’integrazione, risuona ancora più forte per trovare sfogo attraverso le opere degli scultori e degli artisti in mostra”.
L’arte e la scultura come strumento di Dialogo tra Popoli, il Sale come strumento di confronto e conoscenza, di condivisione tra culture, etnie e religioni: l’Associazione Sottosale – unico caso in Europa – crea un laboratorio a cielo aperto in cui artisti e scultori saranno chiamati a lavorare fianco a fianco, per scrivere insieme una emozionante ed esemplare pagina di arte contemporanea.
“Questa edizione della Biennale – spiega Carlo Li Puma, presidente dell’Associazione Sottosale – punta non solo a promuovere un territorio di straordinaria suggestione quale Petralia Soprana e le Alte Madonie, ricche di itinerari da scoprire, ma anche a dimostrare che nelle periferie d’Europa, tramite l’arte, si possono rappresentare modelli avanzati di integrazione culturale. Nel panorama mediterraneo, la Sicilia è storicamente luogo naturale di convivenza tra popoli diversi e l’arte, in questo caso la scultura di blocchi di sale, come la rassegna tutta, quest’anno ricca di eventi come non mai, avvicina ed unisce gli artisti e gli uomini, stimolando la riflessione perchè solo dalla scintilla del confronto nasce la consapevolezza della meraviglia della biodiversitá umana”.
Gli Artisti
Tra gli scultori prescelti vi sono artisti internazionali come il camerunense Patrick Tatcheda o il francese Philippe Berson e il messicano Juan Esperanza che hanno eletto la Sicilia come loro residenza, noti artisti siciliani: Giuseppe Agnello, Domenico Pellegrino, Giacomo Rizzo, Nicola Busacca e l’artista milanese Michele Soddu, tutti si confronteranno con una materia singolare: un blocco di salgemma, che scolpiranno durante i dieci giorni dell’evento; una volta l’opera terminata, tornerà nella miniera da cui proviene, divenendo parte della collezione permanente del MACSS.
La Sede
Sede della IV^ Biennale è stata eletta l’elegante Villa Sgadari che guarda dall’alto il paese, affacciandosi sul bellissimo paesaggio delle Madonie. Nel suo giardino lavoreranno gli scultori mentre nelle splendide sale del primo piano si svolgerà la mostra “Il sale dell’integrazione” dove saranno esposti il plastico “La montagna di sale” di Mimmo Paladino prestato per l’occasione dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, gli artisti Marcello Buffa e Rossana Taormina, per cortesia della Galleria Nuvole, il fotografo Marco Bennici, gli artisti Maurizio Ruggiano e Serena Giordano. Al piano terra si potrà vedere l’opera in progress dell’artista Gandolfo Gabriele David che eseguirà un workshop con gli abitanti del luogo sul tema del lavoro in miniera.
Il MACSS e gli altri eventi
Luogo tra i più rari al mondo, un vero e proprio maximum dell’arte, il MACSS allestito dentro la miniera di sale della società Italkali, sarà eccezionalmente visitabile durante i giorni della Biennale dal giovedì al sabato su prenotazione. In quegli stessi giorni vi si svolgeranno una mostra che rappresenta un’evocazione della caverna platonica come metafora dell’integrazione, con opere di Gaetano Costa, Domenico Pellegrino, Kali Jones e Maurizio Ruggiano ed inoltre due suggestivi spettacoli: un concerto con proiezioni di Giuseppe Lomeo e Gaetano Costa e la performance di danza di Silvia Giuffré. L’accesso agli spettacoli nella miniera sarà a numero chiuso e sempre su prenotazione. Due le mostre fotografiche a Petralia Soprana, le immagini di Sandro Scalia sulla miniera di sale e la mostra Jazz time, foto di artisti jazz degli anni Sessanta, un omaggio alla musica nera della Nouvelle Orléans del fotografo milanese Fabrizio Garghetti.
Tra le strade e gli edifici di Petralia Soprana si potranno ammirare le istallazioni di sale di Libera Aiello, i ricami di Maria Rinaldi, montati in un’istallazione creata da Sharon Ramazzotti e Giovanna Pagano, l’installazione sonora di Vacuamoenia che riproduce i suoni della miniera e una performance artistica della pittrice Linda Randazzo dal titolo « Siamo l’infinita declinazione della stessa linea » che per due giorni ritrarrà i volti dei passanti e degli abitanti di Petralia, continuando un progetto iniziato allo ZAC di Palermo.
Ancora, un percorso poetico tra le antiche porte del paese chiamato “Le porte parlanti” con recital di poesie ed accompagnamento musicale, lo spettacolo teatrale La marcia del sale di Marco Russo Di Chiara con gli attori Donatella La Macchia e Dario Frasca, Luciano Cerami e Fabio Macaluso alle percussioni e la proiezione del film Il sale della terra di Wim Wenders, che completeranno il programma degli eventi artistici.
Visite guidate alle mostre, in miniera e nel territorio madonita saranno organizzate, previa prenotazione, durante i giorni dell’evento, in collaborazione con guide escursionistiche ambientali (Paola Sabatino e Giampiero Lo Dico), un viaggio alla scoperta di un luogo dove l’arte contemporanea incontra la bellezza della natura, dai resti di barriere coralline poste quasi a duemila metri, sino agli abissi profondi del MACCS.