Analisi del voto a Castellana Sicula. Intervista ad Angelo Pizzuto

Redazione

Politica

Analisi del voto a Castellana Sicula. Intervista ad Angelo Pizzuto

26 Giugno 2017 - 10:39

Angelo Pizzuto, quello di Castellana è stato un risultato per certi versi “clamoroso”. Cosa secondo lei non ha funzionato in campagna elettorale?

Il paese non ha risposto alla istanza di cambiamento per cui tutti pensavamo i tempi fossero maturi. Dopo anni di vuoto amminsitrativo, castellana ha scelto di farsi governare dagli stessi che hanno provocato questo stato di abbandono. Ma io sono una fatalista e rispetto sempre il responso delle urne: se i cittadini castellanesi sono contenti di farsi amministrare da questi soggetti, ed allora anche io sono molto contento per loro. Solo il tempo stabilirà se avevamo ragione.

Calderaro vince con i voti del PD, pur essendo vicino alla sua stessa area politica, il centro destra. Cosa succede? Partiti e movimenti non si interessano più delle elezioni comunali?

Questa amministrazione non ha nulla di centro destra, un sindaco ostaggio con 3 assessori, presidente del consiglio e sei consiglieri di maggioranza di sinistra. Molti dei partiti tradizionali si sono disinteressati delle amministrative, con la voglia di cambiare volto o di riciclarsi in alti soggetti politici dalle sembianze nuove, ma con metodi vecchi e stantii. Al PD di Castellana è andata bene, dopo aver realizzato di non potere neanche chiudere una lista hanno trovato un vecchio traghettatore navigato che gli ha ceduto il 95 per cento delle influenze pur di fare il sindaco. Mi auguro per i cittadini castellanesi che le contraddizioni insite in questa operazione di trasformismo non esplodano subito, ma che riescano a fare qualcosa per il paese.

Cosa farà adesso, rimarrà in consiglio per guidare il gruppo di opposizione?

Resterò per un pò su richiesta dei nostri ragazzi, in fondo li ho scelti io ad uno ad uno e l’unica responsabilità morale che sento è nei loro confronti. Per loro io ci sarò sempre, se posso aiutarli sanno che possono sempre contare su di me.

Il ruolo di presidente del Parco delle Madonie è stato d’aiuto o un ostacolo nel corso di queste elezioni?

Al di la dei beceri attacchi al parco su questioni che non c’entrano nulla con la campagna elettorale di Castellana, ma utilizzati solo come strumento di detrazione da gente ignorante oltre che impreparata, io penso sempre che l’esperienza da presidente del parco più bello del mondo sarà un valore aggiunto in tutte le circostanze della mia vita professionale e umana, qualsiasi siano le direzioni che il futuro ci riserva. Da questa lunga esperienza ho imparato tanto, ho imparato a conoscere bene la natura ed il nostro ambiente, l’intimità del nostro territorio come non l’avevo mai vista. Ma soprattutto ho imparato a conoscere le persone e questo, più di altro, mi resterà per la vita.

Rimangono pochi mesi prima della fine del Mandato ai vertici dell’Ente Parco, quali sono stati a suo avviso i principali risultati raggiunti e quali quelli mancati?

I risultati raggiunti sono a mio avviso straordinari, sia dal punto di vista della conservazione e tutela dell’ambiente, ma anche e soprattutto dal punto di vista della promozione e fruizione. Potrei elencare i tanti progetti realizzati nel settore della conservazione di cui ultimo tassello la realizzazione dei carnai per i grifoni di Isnello e Piano Farina che si aggiungono alla tutela delle aquile reali e degli abies nebrodensis tra gli altri, alla messa a fruizione delle gemme del territorio come Palazzo Pucci Martinez, Villa Sgadari e l’Eremo di Liccia tra gli altri, alle energie rinnovabili, fino ad arrivare al riconoscimento dell’UNESCO. Alcuni punti di rammarico ci sono, come quello di non essere riusciti a contrastare in maniera adeguata il proliferare dei suidi selvatici, ma sempre con la consapevolezza di avere dato il massimo al servizio di un parco che, al contrario di dieci anni fa, oggi è conosciuto in tutto il mondo grazie ad un lavoro sinergico al quale moltissimi hanno partecipato con entusiasmo e passione.

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