I carabinieri di Termini Imerese hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale del Riesame di Palermo – a seguito di ricorso della locale Dda avverso il provvedimento emesso dal Gip di Palermo – nei confronti di 10 indagati (di cui 9 sottoposti alla custodia in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dall’agevolazione delle attività illecite dei sodalizi mafiosi. L’esecuzione della citata misura è stata disposta a seguito del rigetto da parte della Corte di Cassazione dei ricorsi presentati dagli indagati in opposizione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale Distrettuale del Riesame di Palermo.
Tra i destinatari della misura, Giuseppe Libreri, considerato il capo della famiglia mafiosa di Termini Imerese con il ruolo di coordinatore degli affari illeciti degli affiliati, in particolare nel settore delle estorsioni. Avrebbe assolto alle funzioni direttive in posizione di reggente occulto facendo esporre gli altri sodali nello svolgimento dell’attività criminosa al fine di non attirare su di sé l’attenzione delle Forze di Polizia. Un duro colpo è stato inferto alla famiglia mafiosa di Caccamo atteso che, con l’operazione odierna, sono stati tratti in arresto 4 indagati; nello specifico si tratta di Salvatore Sampognaro, con funzioni direttive nella compagine mafiosa, secondo le indicazioni fornite dal capo cosca Diego Guzzino, già tratto in arresto nell’operazione del 31 maggio 2016. Con Sampognaro sono stati arrestati Loreto Di Chiara, Vincenzo Medica e Nicasio Salerno ritenuti i “soldati” della locale famiglia mafiosa, alle dirette dipendenze dei capi cosca per la commissione delle attività illecite.
In manette anche Riccardo Giuffrè, organico alla famiglia di Cerda e nominato dal capo cosca Stefano Contino, referente mafioso per Caltavuturo. L’operazione, nell’ambito della quale sono già state tratte in arresto complessivamente 38 persone (per un totale di 80 soggetti ai quali è già stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari), ha consentito, tra l’altro, di definire gli organigrammi e gli interessi di cosa nostra nella parte orientale della provincia di Palermo, documentando, in particolare, la riorganizzazione territoriale dei due storici mandamenti mafiosi di “Trabia” e “San Mauro Castelverde”, con l’individuazione dei vertici (capi mandamento e reggenti delle famiglie) e degli assetti delle organizzazioni mafiose; accertare le responsabilità dei prevenuti in ordine a numerosi episodi estorsivi ai danni di imprenditori e commercianti, vittime in più circostanze di atti intimidatori e danneggiamenti.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata inoltre notificata per fatti estorsivi aggravati dal metodo mafioso, a Gandolfo Maria Interbartolo e Stefano Contino della famiglia mafiosa di Cerda, nonché a Antonio Maria Scola, organico alla famiglia mafiosa di Polizzi Generosa, tutti già ristretti in carcere ma indagati. Invece per il reato di istigazione alla corruzione aggravata dal metodo mafioso all’ex militare dell’Arma in congedo, Giuseppe Vitanza, sottoposto invece ai domiciliari.