Cronaca

Neve, ancora disagi e scuole chiuse nelle Madonie

Ormai non nevica quasi più da due giorni, ma la situazione tarda a tornare alla normalità, sintomo di un’emergenza, ampiamente annunciata, ma che ha trovato ancora una volta impreparato il comprensorio madonita che dimostra, di fatto, un livello di organizzazione territoriale ben lontana dagli standard minimi accettabili.

I mezzi dell’Anas sono stati decisamente latitanti, più facile vederli nei servizi della Rai che in giro per le nostre statali. All’interno dei centri abitati, nelle strade provinciali e nelle campagne, non fosse stato per la straordinaria disponibilità di agricoltori e imprenditori edili, dotati di ruspe e mezzi pensanti, centinaia di famiglie oggi sarebbero ancora isolate. Grazie alla loro opera si è evitato un vero è proprio stato di crisi diffusa. Ma ci sono ancora abitazioni e aziende agricole isolate, nella Gangi – San Mauro ad esempio, dove i residenti sono stati letteralmente abbandonati a se stessi. Stesso dicasi per le diverse borgate di Petralia Soprana. Qui le principali arterie sono state aperte grazie al “fai da te”, molte altre rimangono tutt’ora impercorribili. Ma l’elenco dei disagi è ancora lungo ed interessa, in lungo ed in largo, l’intero comprensorio.

Così i sindaci sono stati costretti ad alzare bandiera bianca. Scuole chiuse anche domani praticamente in tutti i comuni delle alte Madonie, a Petralia Soprana la chiusura si protrarra’ fino a Giovedì.

Una situazione che mostra di fatto il fallimento di quelle politiche comprensoriali che appaiono floride ed efficienti solo quando si parla di futuro, il presente è sempre un problema.

Le “conquiste” del territorio, che poi sono banali elementi di civiltà, come una viabilità appena sufficiente e un presidio ospedaliero dotato di reparti indispensabili come ortopedia e punto nascita, sono dei miraggi spacciati per sicure conquiste ma mai ottenuti.

Le alte Madonie continuano ad essere un territorio poco, o per nulla considerato dal governo regionale e nazionale, prova ne sia il ridicolo “spiegamento di forze” messo a disposizione in questi giorni di emergenza dall’Anas.

Possono gioire i bambini, domani per loro sarà un  giorno in più di vacanza. Ma quanto ancora durerà la vacanza delle istituzioni?

 

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