Il movimento di protesta messo in piedi nei mesi scorsi a difesa dell’ospedale Giglio di Cefalù ha dato i suoi frutti. La struttura ospedaliera, fino a poco tempo fa legata al San Raffaele di Milano ed ora incardinata nel sistema sanitario regionale, non sarà più un semplice presidio di base, come previsto nell’ultima “mappa” della rete ospedaliera uscita fuori dagli uffici di Piazza Ziino e accolta a suon di fischi e proteste. Il “Giglio” è stato promosso a “spoke”, il che vuol dire “ospedale di primo livello” mantenendo di fatto tutti i reparti dati per spacciati.
E’ questa in sostanza une delle principali novità presentate questa mattina dall’Assessore Baldo Gucciardi ai sindacati, nel corso dell’incontro convocato per presentare la nuova classificazione ospedaliera della Regione. In realtà si tratta di una fase intermedia. Quello presentato oggi è solo lo scheletro che classifica le strutture in base al livello di complessità delle prestazioni sanitarie offerte nell’ambito dei servizi di emergenza e urgenza.
Per conoscere l’articolazione dei reparti e dei singoli posti letto provincia per provincia si dovrà aspettare ancora qualche giorno, in attesa del via libera del ministero che sta analizzando il piano nel dettaglio per il parere.
Promosso è stato anche l’ospedale “Ingrassia” di Palermo mentre restano “presidi di base” gli ospedali di Partinico e Termini Imerese. L’Ospedale di Petralia Sottana rimane, così come previsto nell’ultima scrittura, “presidio in zona disagiata”, una tipologia che, a meno di deroghe che ancora tardano ad arrivare, non prevede la presenza di un punto nascita.
Il commento del sindaco Rosario Lapunzina
La classificazione del Giglio, quale presidio di “primo livello”, all’interno della nuova rete ospedaliera isolana, è un importante riconoscimento all’importanza ed alle potenzialità della struttura e di tutto il bacino territoriale che ne è servito. Premia anche la capacità di un’intera comunità, quella ritrovatasi, il 12 settembre scorso, nell’atrio dell’Istituto Comprensivo Botta, che ha saputo con forza dire “NO” al taglio dei servizi ospedalieri, per un vasto comprensorio che va dalle Madonie ai Nebrodi e ad un’ampia zona del messinese. Voglio dare personalmente atto all’Assessore Gucciardi per avere mantenuto fede all’impegno di rivisitare, secondo parametri obiettivi, quella ipotesi di piano, vistosamente ingiusta, che era stata predisposta dagli Uffici. La presentazione del Piano toglie spazio anche alle congetture di chi immaginava che il ritiro del precedente fosse solo un espediente, in vista delle elezioni regionali di autunno prossimo. Da un temuto declassamento, siamo passati ad una promozione. Non possiamo che esserne soddisfatti.