È trascorso un anno dalla prematura scomparsa di Giuseppe Cammarata, allenatore e calciatore dell’AC Geraci, amato e stimato. È stato un anno particolare per tutta la società, intenso, ricco di emozioni, un anno in cui mister Cammarata, pur non essendoci fisicamente, non è mai stato così presente nel cuore di tutti. Cammarata era approdato al Geraci nel dicembre 2014, nel doppio ruolo di allenatore e calciatore, conducendo la squadra dalle ultime posizioni della classifica del campionato di seconda categoria, fino ai play off. Alla fine di quella stagione il mister era deciso ad interrompere l’esperienza calcistica con il club geracese, ma, durante l’ultima partita del campionato, come lui stesso mi ha confidato durante la nostra prima intervista, qualcosa è cambiato. “I miei ragazzi e tutta la tifoseria mi hanno trasmesso un’energia che mi ha contagiato – dichiarava mister Cammarata – ed ho avuto modo di vedere quanto calore e quanto entusiasmo ci siano in tutta Geraci intorno a questo progetto calcistico.” Quel progetto calcistico che poi è diventato anche il suo e quello di tutti i “suoi ragazzi”, e che ha portato l’AC Geraci nel 2016, sotto la sua guida, a vincere il campionato e ad essere promossa in prima categoria.
Mister Cammarata ha saputo trasmettere ai suoi ragazzi tanti insegnamenti importanti. Il valore fondamentale dello spirito di gruppo, la mentalità vincente che deve caratterizzare una squadra senza farsi mai sopraffare dalla presunzione, l’importanza del sacrificio e dell’impegno. Sempre durante la nostra prima intervista Peppe mi disse una cosa che mi ha colpita molto: “Penso che sia molto importante essere delle brave persone prima di essere dei grandi calciatori. Il carattere di un uomo condiziona le sue prestazioni”. Ai tempi mi era sembrata una frase ad effetto, detta perché suonava bene in quel contesto. Ma con il tempo ho capito che in quello che diceva ci credeva veramente Giuseppe, ed era il motivo per cui aveva deciso di sposare l’AC Geraci e di guidare quel gruppo di brave persone, la sua seconda famiglia come lui stesso l’ha definita.
La sua scomparsa è stato un duro colpo per tutti, è stata un pugno nello stomaco, un dolore che nessuno avrebbe mai pensato di provare, una ferita profonda dritta al cuore. Ed è stato proprio in quel momento che è accaduto il vero miracolo di Mister Cammarata. È stato in quel momento che dirigenti, calciatori e tifosi geracesi, hanno deciso di prendere quell’immenso dolore che stavano provando e trasformarlo in forza, in energia positiva, come avrebbe voluto il mister. Abbiamo assistito nell’ultimo anno alle imprese straordinarie di una squadra che, colpita al cuore, ha tirato fuori il carattere, la forza e gli insegnamenti ricevuti dal suo condottiero, e ha concluso vittoriosa, al primo posto in classifica, il campionato di prima categoria. Abbiamo visto in campo ad ogni incontro non 11 giocatori ma un esercito di cuori che battevano per una maglia. La tifoseria geracese non ha mai abbandonato la sua squadra neanche in trasferta, tutti quanti, anche quelli che seguivano un po’ meno il calcio, hanno voluto dare il loro contributo alla realizzazione dell’ultimo desiderio che aveva espresso mister Cammarata ai suoi ragazzi: vincere il campionato da lui lasciato a metà. In campo e sugli spalti ogni partita è stata una nuova emozione, e ogni vittoria era dedicata a Peppe e condivisa con suo papà Angelo e con Federica, la sorellina. Tutti come un’unica famiglia, in un unico abbraccio rivolto verso il cielo.
Questo è quello che lo sport può fare quando è vissuto con il cuore. Questo è quello che Giuseppe Cammarata ha insegnato a tutti noi, con la sua presenza prima e con la suo assenza poi. Negli annali del calcio madonita rimarrà indelebile la storia dell’AC Geraci e dei ragazzi di mister Cammarata che hanno compiuto grandi imprese. Uno striscione fisso sul campo casalingo dell’AC Geraci dice “Peppe Vive”, e non sono soltanto parole. Peppe vive nel cuore di tutti, dei suoi ragazzi che hanno imparato anche grazie a lui a diventare uomini, dell’AC Geraci che ne ha raccolto l’eredità calcistica, e di tutti i geracesi che gli hanno voluto bene.
Un ricordo di Peppe è arrivato anche dal sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina: “Nel giorno in cui ricorre il primo anniversario della scomparsa del nostro giovane concittadino Giuseppe Cammarata desideriamo ricordarne la preziosa attività da egli svolta nello sport e in favore dell’educazione dei giovani ai principi della lealtà, del rispetto delle regole, della reciproca collaborazione. La sua scomparsa non deve cancellare ciò che da lui è stato fatto per la nostra città; ricordarne la figura vuole essere un modo per rendere omaggio alla sua esistenza e per dire ai giovani che non devono mai cedere innanzi alle difficoltà. Desidero che un fatto doloroso che un anno fa ha lasciato sgomenta la città sia tramutato in un inno alla vita e che Giuseppe sia ricordato per il suo sorriso e per la grinta che seppe infondere nei giovani sportivi. Per questo nei prossimi giorni, di concerto con la famiglia, renderemo nota la data in cui si svolgerà una commemorazione con l’apposizione di una targa in suo onore presso lo stadio di calcio di contrada Santa Barbara”.
Grazie Mister! #6ForEverWithUs
Maria Pia Scancarello