Il costante impegno della Polizia sul fronte della tutela delle donne da ogni forma di violenza, non conosce pause neanche nella giornata internazionale dedicata al tema. Quasi contemporaneamente,a Palermo e provincia, in due distinti casi, i poliziotti sono intervenuti in soccorso di due donne, accomunate dalla sofferenza generata da compagni violenti ed invasivi.
Nel primo caso, la Polizia ha eseguito nei confronti di un libero professionista castelbuonese, classe 72, accusato di stalking, la misura del “divieto di avvicinamento” ad una ragazza cefaludese, disposta dal Gip del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura. Secondo le indagini condotte dal Commissariato di Cefalù diretto da Manfredi Borsellino, il libero professionista castelbuonese tramite sms, mail e post su Facebook avrebbe reiteratamente ingiurato, molestato e denigrato la giovane ragazza cefaludese, a cui sarebbero state rivolte accuse di perversioni sessuali, tradimenti e frequentazioni sempre a scopo sessuale, con contestuale minaccia di divulgazione di foto e video intimi. Lo stalker si sarebbe spinto a creare un profilo virtuale su Facebook tramite il quale non avrebbe dato tregua alla vittima che, ad un certo punto, colta da ansia e paura, sarebbe stata costretta a cambiare del tutto le proprie abitudini di vita. La vicenda trae origine dall’interruzione da parte della ragazza di una relazione affettiva che la legava al professionista castelbuonese. “Da quel momento si assiste – come scrive il Gip di Termini Imerese nella sua ordinanza di misura cautelare – ad un vero e proprio “stillicidio” di messaggi inviati via email o tramite cellulare volti a logorare la vittima, con minacce continue di pubblicare video intimi e strettamente riservati che la donna gli aveva inviato quando la relazione sentimentale era ancora in corso”.
Il quarantaquattrenne castelbuonese non avrebbe mancato di far “pedinare” la vittima da terze persone anche nei periodi in cui, per lavoro, si trovava all’estero e la situazione pare stesse degenerando allorquando con una forte insistenza le avrebbe iniziato a chiedere incontri ed appuntamenti cui, provvidenzialmente, la ragazza si sarebbe sempre sottratta. Come sovente accade in questi casi, la vittima, a fronte delle ripetute e pesanti offese tali da lederne gravemente l’onore, avrebbe gradualmente perso autostima convincendosi davvero di essere una persona nociva. Ad allarmare gli inquirenti e chiudere il cerchio intorno al presunto stalker alcuni precedenti di polizia risalenti a poco meno di una decina di anni fa quando era stato indagato per detenzione di materiale pedopornografico. Adesso la prescrizione del Gip per effetto della quale il libero professionista non potrà avvicinarsi alla vittima ed ai luoghi da lei frequentati, prescrizione che dovrebbe restituire alla giovane cefaludese quella serenità che da mesi le sarebbe stata tolta.
Nel corso del secondo episodio, una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è intervenuta in un appartamento del quartiere “Zisa”, raccogliendo l’accorata richiesta d’aiuto di una donna in lacrime, pervenuita poco prima su linea di emergenza “113”. La donna era stata destinataria dell’ennesimo episodio di brutalità domestica da parte del compagno, C.A., palermitano classe 72 ed era stata costretta a fuggire e riparare da una vicina di casa e da lì di chiamare la Polizia di Stato.
Solo dopo l’arrivo dei poliziotti, la vittima trovava il coraggio di uscire dall’appartamento all’interno del quale aveva trovato rifugio e di indicare agli agenti il suo carnefice. La rabbia dell’uomo nei confronti della donna, sembra generata da frustrazioni personali, non si è placata neanche dinanzi all’arrivo dei poliziotti malamente apostrofati. Anche davanti agli agenti, l’uomo non ha esitato ad indirizzare invettive sulla donna e minacce di rivalsa, anche alla luce della decisione di quest’ultima di rivolgersi alla Polizia.
Gli agenti che hanno constatato come la donna recasse già sul corpo evidenti segni di percosse e come tuttyo l’ambiente fosse stato messo a soqquadro, hanno bloccato il malvivente e lo hanno tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo risulta recluso presso la casa circondariale “Pagliarelli”.