Ieri il ministro Graziano Delrio aveva inviato al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio la comunicazione del reperimento delle risorse necessarie per realizzare della bretella provvisoria sul Viadotto Himera e delle opere collaterali (consolidamento dell'area adiacente e messa in sicurezza).
La procedura rischiava di subire un ulteriore rallentamento a causa delle richieste della Regione Sicilia che chiedeva l’estensione delle procedure d’urgenza anche ad altre aree.
La richiesta di Crocetta è stata bocciata dal governo centrale che proprio nella serata di ieri ha comunicato che è stata terminata l'istruttoria della Protezione civile, relativa alla dichiarazione dello stato di emergenza, determinatosi in Sicilia a causa del cedimento del viadotto Himera e di altri pericoli che insistono su diverse province siciliane.
Con la conclusione dell'istruttoria sarà possibile, sin dalla prossima seduta del Consiglio dei Ministri, deliberare lo stato di emergenza e intervenire con gli strumenti necessari sui pericoli incombenti per ripristinare immediatamente le vie di comunicazione interrotte, in particolare il viadotto Himera, dove è previsto il contenimento della frana e la realizzazione di una bretella di deviazione di circa un chilometro e mezzo.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nonostante la bocciatura della sua proposta, che rischiava di far lievitare tempi e costi dell’intervento, ringrazia “il governo nazionale, la Protezione civile nazionale e regionale, per l'attenzione e la rapidità con cui seguono la vicenda”. “La conclusione dell'istruttoria è anche una risposta per quanti dicevano che c'erano dei ritardi – aggiunge – . Le schede presentate sono estremamente dettagliate, con un piano preciso di lavori e interventi da avviare, in conformità a quanto richiesto dalla normativa vigente”.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, inoltre, starebbe valutazione con attenzione un piano di esenzioni proposto dagli autotrasportatori dell'area interessata. Quest'ultimi avevano preannunciato una protesta dal 25 al 29 maggio, chiedendo l'annullamento dei pedaggi sulla Catania-Messina e sulla Messina-Palermo e importanti incentivi sulle autostrade del mare.