Termini Imerese verso le elezioni: Intervista al Sindaco Totò Burrafato

Redazione

Politica

Termini Imerese verso le elezioni: Intervista al Sindaco Totò Burrafato
Ecco la prima "puntata" della rubrica nella quale intervisteremo tutti in candidati sindaco

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si avvicina sempre più il ritorno alle urne per i cittadini di Termini Imerese, chiamti a rinnovare gli organi di governo della città. Per le prossime amministrative già in corsa quattro nomi ufficiali per la carica di primo cittadino, mentre altri sono in procinto di essere ufficializzati. 

Seguiremo con attenzione ogni fase di questo importantissimo appuntamento non solo per Termini Imerese ma per l'intero nostro comprensorio. 

Cominciamo oggi con la rubrica “VERSO LE ELEZIONI” attraverso la quale intervisteremo tutti i candidati a sindaco che si affronteranno nel corso della ormai prossima campagna elettorale. Cominciamo con il primo cittadino uscente:

 

 

Intervista al candidato Totò Burrafato:

 

A fronte della sua esperienza da Sindaco di Termini Imerese in questi ultimi cinque anni, che cosa la spinge a ricandidarsi e con quali obiettivi? 

 Il lungo periodo che ci lasciamo alle spalle è stato purtroppo costellato di momenti difficili, momenti illuminati, tuttavia, da rari periodi di sole. Ciò che mi spinge a ricandidarmi è la consapevolezza di un lavoro avviato e, del pari, la necessità di impegnarmi per completare questo lavoro. Rispetto alle difficoltà degli anni appena trascorsi, siamo in credito di giorni positivi. I segnali di ripresa che da più parti si affacciano vanno colti al volo e ritengo di avere le carte in regole, nonostante le problematicità innegabili che ci troveremo dinanzi, per essere protagonista della rinascita di Termini Imerese. 

 

Nell’eventualità della vittoria, quali sarebbero i provvedimenti più urgenti da adottare in un periodo, diciamo “simbolico”, di cento giorni? 

Alla fine della contesa elettorale, la certezza di essere nuovamente al lavoro in Municipio come ogni giorno da cinque anni a questa parte, nella piena continuità del nostro operato, mi spinge a non pormi questioni del genere. Il periodo di “cento giorni” può essere uno slogan per altri, uno “specchietto per allodole” tramite cui farsi belli dinanzi all’elettorato. A differenza di altri, per i quali possono esserci “cento giorni” virtuali, io ne ho quasi duemila di esperienza quotidiana nel campo della pubblica amministrazione. Giorni, tengo a ribadire, che ho spesso dovuto sottrarre alle cure della mia famiglia per dedicarmi pienamente alla causa della città di Termini Imerese, insieme con gli altri componenti della Giunta comunale, dei consiglieri e di quanti, in questi anni, si sono adoperati per affrontare le complesse questioni e i problemi della nostra città. 

 

Mettendo un attimo da parte il complesso dibattito sul rilancio dell’industria nel territorio, lei crede che Termini Imerese possa battere altre strade per il suo risveglio economico e sociale? Se sì, quali sono tali strade? 

È bene partire dalla constatazione che, per Termini Imerese, essere una città industriale come si è inteso finora non ha più alcun senso. Naturalmente, spero ancora e mi impegnerò in tal senso affinché a Termini Imerese la produzione dell’auto non sia dismessa del tutto, ma proprio per questo è necessario rimodulare la vocazione della comunità e dell’intero territorio. Innanzitutto, è possibile investire nel settore delle energie rinnovabili e dunque favorire la creazione di un distretto di green-economy recuperando buona parte dell’area industriale. In secondo luogo, vi sono le risorse termali di cui Termini Imerese è prodiga e che vanno valorizzate attentamente. Non dimentichiamo, poi, il patrimonio storico-artistico della città che in questi anni abbiamo rilanciato tramite lavori di ristrutturazione e riqualificazione: il Museo Civico e diverse chiese del centro storico ne hanno beneficiato. A questo, siamo giunti anche tramite la collaborazione con diverse associazioni per la ri-apertura dei siti storici e la sponsorizzazione di eventi ormai affermati e importanti come Termini Romana e il Presepe Vivente. Un altro punto su cui è essenziale intervenire, infine, è il rafforzamento del ruolo della nostra città, con le sue ricchezze archeologiche, all’interno del Distretto turistico di cui facciamo parte assieme a Cefalù e alle Madonie, con tutte le loro attrattive di carattere artistico e naturale. 

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