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Svolta ciclabile per Palermo, annunciati 100 km di nuove piste

Stretti, abbozzati, invasi dall'immondizia, bloccati dai cassonetti. Gli attuali venti chilometri di piste ciclabili palermitane non brillano certo per funzionalità e per praticità. Eppure l'annuncio c'è, almeno in teoria: arrivano altri cento chilometri, un po' meno di quelli intercorrenti tra Palermo e Trapani, per ampliare l'alternativa ecologica e per rendere Palermo più green.

Si tratta di piano in via di approvazione, che dovrebbe essere adottato nel giro di un mese con costi a carico del Comune di Palermo tutti da definire, che vuole dare vita ad una rete ciclabile (visualizza qui il progetto) comprendente diciannove nuove piste colleganti alcuni dei punti più importanti della città: università, scuole, ospedali, musei e monumenti dovrebbero essere facilmente raggiungibili, così come le aree del Parco della Favorita e di Mondello.

Sulla carta è un progetto lodevole: partendo dalla manutenzione di quelle esistenti, le piste dovrebbero cominciare a vedere la luce entro sei mesi (visualizza il cronoprogramma), per essere ultimate nell'arco di due anni, garantendo ai cittadini la possibilità di camminare su due ruote e consentendo loro di lasciare a casa l'auto.

Idealmente, inoltre l'arrivo delle nuove piste ciclabili sarebbe inquadrato nell'ottica dell'integrazione con il sistema di mobilità esistente, e dovrebbe anche dare vita anche alla creazione di un servizio più completo e attivo di bike sharing, che dai 420 mezzi attuali passerebbe a 500, con nuove stazioni in punti strategici.

Il Piano è prezioso ed ambizioso: si punta, infatti non solo a favorire i palermitani con azioni volte alla sicurezza dei ciclisti, ma anche a fare in modo che le piste diventino un'attrazione turistica vera e propria grazie alla creazione di itinerari rivolti ai visitatori.

In via teorica, stando a quando affermato dall'assessore Giusto Catania, il piano dovrebbe essere adottato dalla giunta nel giro di un mese, e non si tratta di un progetto superficiale. L'arrivo delle nuove piste ciclabili dovrebbe portare con sè una campagna di sensibilizzazione volta a sottolineare i privilegi della mobilità sostenibile.

Il condizionale utilizzato nello scrivere queste righe, però, non è casuale. Guardando alle problematiche delle piste esistenti riesce seriamente difficile immaginare che la nuova rete possa essere all'altezza delle aspettative, considerando che spesso proprio le piste attuali vengono lasciate abbandonate tra buche e ostacoli.

Allo stesso tempo, riesce difficile credere che una campagna di sensibilizzazione “alla palermitana” trasformi il modus operandi di tutti coloro che utilizzano le piste come corsie preferenziali per gli scooter o che imprecano quando un ciclista osa suonare il campanello per chiedere gentilmente di spostarsi (e a questo punto riesce difficile capire chi abbia ragione, visto che le piste si trovano quasi sempre su marciapiedi stretti).

In conclusione, per quanto un simile annuncio possa rincuorare, diventando prova (attualmente non tangibile) di un processo di europeizzazione ancora allo stato embrionale, è inevitabile che susciti perplessità. Riuscirà Palermo, con i suoi cittadini, ad essere all'altezza di questa nuova sfida e di questo processo di trasformazione?

[fonte: www.balarm.it]

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