I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, su segnalazione della locale Centrale Operativa, si sono portati in via Nicolò Mineo dove era in atto un furto all’interno di una struttura, orami in disuso, sottoposta a sequestro fallimentare, affidata in Custodia Giudiziaria. Sul posto, i Carabinieri hanno notato che un giovane era intento a caricare il vano bagagli di un’autovettura, un’utilitaria, con delle lastre di metallo prelevate dall’interno dello stabile. Accortosi della presenza della pattuglia dei Carabinieri, con una mossa fulminea l’interessato chiudeva il portellone dell’autovettura, cercando di dissimulare l’illecito commesso e tentando, al contempo, di darsi alla repentina fuga.
Immediatamente bloccato dagli uomini delle “gazzelle”, gli stessi, notavano che vi era un altro giovane complice, il quale, rendendosi conto della presenza dei Carabinieri, si dava alla fuga a piedi e le cui ricerche sono tutt’ora in corso.
I Carabinieri hanno accertato che l’autovettura parcheggiata aveva il motore ancora accesso ed all’interno vi erano stati già caricati quattro pannelli in acciaio di varie dimensioni, ed era presente altresì una pinza, verosimilmente utilizzata dai due malfattori per scassinare una delle sbarre della recinzione, per potere quindi accedere all’interno dell’area di pertinenza dell’immobile.
Inoltre, sempre all’interno della recinzione, adiacente l’autovettura, erano stati già collocati altri pannelli d’acciaio pronti per essere caricati sulla predetta autovettura.
Il giovane bloccato, all’esterno della struttura, è stato identificato in F.C., nato a Palermo, classe 1985, tratto in arresto per il reato di furto aggravato in concorso. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria F.C. è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa di essere tradotto presso il Tribunale di Palermo per il rito per direttissima, conclusosi con la convalida dell’arresto e ed il patteggiamento a 6 sei mesi di reclusione, pena sospesa, rimesso in libertà. L’autovettura utilizzata per caricare la refurtiva, è stata sottoposta a sequestro penale unitamente a tutto il materiale rinvenuto al suo interno nonché alla pinza, utilizzata verosimilmente per lo scasso.