Questa magica notte degli Oscar 2016

Marianna Lo Pizzo

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Questa magica notte degli Oscar 2016
Quello che rimane dello spettacolo più atteso del cinema 

18 Gennaio 2016 - 00:00

La notte degli Oscar è stata seguitissima anche in Italia, nonostante il fuso orario non fosse dalla nostra parte, difficilmente ci si poteva perdere lo spettacolo più atteso del magico, americano, mondo di Hollywood. Sarebbe davvero impossibile non riconoscere lo stile della presentazione, dei collegamenti e delle gag d’oltreoceano. Stucchevoli, mielose, esagerate oltremodo. L’ “americata” della notte degli Oscar non lascia indifferenti nessuno, e consapevoli che l’attenzione fosse esageratamente rivolta al Redivivo Leo Di Caprio, con tanto di orso al seguito, accomodato in poltrona in attesa dell’assegnazione del premio, atteso sì ma anche meritato,  non abbiamo potuto fare a meno di commuoverci un po’.

Mesi di meme tradotti in ogni lingua e da ogni parte del globo,  sulla sua mancata vittoria dopo le numerose nomination, Di Caprio spiazza tutti con un discorso deciso e bello. “Non prendiamo per scontata la terra”. Giunto all’apice di una lunga carriera cominciata da bambino, l’attore  è ormai cresciuto. Prendersi cura delle cose semplici che ci appartengono anche quando non ce ne ricordiamo,  la terra innanzitutto, è possedere la visione di un futuro nuovo, un futuro che non tutti desiderano e che spesso dimenticano di proteggere.

Una visione propria degli uomini, di cui non è piena la terra.

E poi di donne, certo. Abiti inarrivabili e red carpet obbligatorio ma l’impressione questa volta è che davvero la differenza sia stata determinata da qualcos’altro. Perché a parlare dell’abito di Alicia Vikander, in stile Belle Disney sarebbe davvero riduttivo, perché la semplicità di questo sorriso nuovo che conquista la statuetta per The Danish Girl è la nota giusta nel concerto dello spettacolo. E di note possiamo vantarne molte questa volta. L’italia del Maestro Ennio Morricone che ci travolge con il suo passo lento e le parole perfette della nostra lingua.

“Buonasera signori, dedico questo premio a mia moglie Maria”.

Quindi a vincere è sempre la storia delle donne che amano gli uomini, che permettono ai loro compagni di arrivare in alto, che attendono il premio, l’esatto riconoscimento di una fiducia cieca e perfetta.

Infine la grande sorpresa per la statuetta al Miglior Film per Spotlight.

L’avevamo amato come chiunque ami scrivere e cerchi di  farlo per non mischiare le carte di un mazzo già confuso. Ed è un film secco, di stile, che riporta l’attenzione dove attenzione non c’è.

Che ci si fermi al titolo, o si condivida un articolo senza verificarne la fonte ormai è prassi solita. Comune dolore di chi invece trascorre ancora notti insonni con taccuino e penna alla ricerca di giuste posizioni da incolonnare in un foglio stampato o virtuale in pasto a una voragine senza contorni.

Forse per questo, per non lasciare che sia scontata una deriva della lettura e della scrittura a Torino il professore Lorenzo Magnea, fisico,  ha appena comunicato che terrà un corso contro le bufale di Internet.

La distinzione del vero dal falso è essenziale per le scelte non solo delle cose da leggere, ma soprattutto delle cose da fare. Dove c’è Spotligh insomma c’è speranza di poter discernere ancora il falso dal vero. E di rimettere nella giusta colonna la giusta notizia. 

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