Tari invariata rispetto al 2014, Imu al 10,6 per mille, abbattimento del 20% circa della tariffa sul servizio idrico e nessuna imposta sui servizi indivisibili. Sono solo alcuni dei punti principali del bilancio 2015, approvato lunedì dal consiglio comunale di Pollina. La manovra, da 12,7 milioni, prevede entrate per oltre 4 milioni e una spesa di 6,8 milioni, di cui 2,7 per investimenti. “Siamo soddisfatti della manovra – commenta il sindaco Magda Culotta, che è anche deputato del Pd – ma devo registrare comunque un fatto preoccupante. Da quando faccio il sindaco non ricordo un solo consiglio comunale, su un argomento importante come il bilancio, in cui la minoranza si sia presentata senza alcuna proposta. Mentre attendiamo di sapere qual è la loro idea di paese, noi andiamo avanti consapevoli di avere messo a punto un lavoro attento che ci permetterà di mantenere invariata la tassazione e i servizi essenziali, cercando di completare anche le opere necessarie alla nostra comunità”. In bilancio, è stato inoltre previsto lo stanziamento di oltre 22 mila euro per il servizio civico, diventato ormai indispensabile per assicurare i piccoli interventi di pulizia e assistenza nelle scuole e per dare un sostegno ai cittadini disoccupati; stanziate le risorse per il mantenimento e il funzionamento della biblioteca comunale e del centro sociale e le somme per lo svolgimento di attività teatrali e culturali, finalizzate alla promozione del territorio. Garantito il servizio di refezione scolastica e lo stanziamento di fondi per assicurare il trasporto gratuito agli studenti. Prevista, con grandi sforzi, anche l’assistenza agli alunni diversamente abili delle scuole di Pollina e della frazione di Finale. Spazio anche all'illuminazione pubblica, al servizio idrico integrato, a opere come la ristrutturazione del campo di calcetto, alla manutenzione dei beni di proprietà del Comune, all'efficientamento energetico del Municipio, alla realizzazione di 17 alloggi popolari, alla messa in sicurezza della scuola media Gagini e alla costruzione di loculi cimiteriali. Mentre un intero capitolo del documento è dedicato anche quest'anno al recupero dell'evasione tributaria. “Dalla minoranza – continua il sindaco Culotta – ci aspettavamo un contributo al dibattito. Invece i nostri colleghi dell'opposizione continuano a lanciare insinuazioni sui social network dimenticando che il luogo deputato a far politica non è Facebook ma l'aula del consiglio comunale. Quasi rimpiango il vecchio gruppo consiliare, con cui ci si scontrava, ma ci si incontrava anche, soprattutto quando in discussione c'era il bene del nostro paese”.
La replica di “Attivamente”: Siamo stanchi di essere derisi
Il gruppo Attivamente- Con le idee in comune, avendo appreso a mezzo stampa le dichiarazioni del sindaco di Pollina Magda Culotta, ritiene opportuno esprimere la propria idea sugli avvenimenti degli ultimi giorni e fare così chiarezza, anzitutto verso quella consistente parte della popolazione che ci sostiene e che rappresenta la metà dei cittadini pollinesi. Ci riteniamo offesi per via dell’ atteggiamento indecoroso di derisione da parte del gruppo consiliare di maggioranza alla riunione di consiglio, di cui non comprendiamo le ragioni e che ci umilia soprattutto perché in sede ufficiale. Proprio durante il consiglio comunale tenutosi lo scorso lunedì i consiglieri del gruppo “Democrazia, Progresso e Libertà” non si sono risparmiati risolini e sghignazzamenti in tutto simili a quelli di una scolaresca elementare indisciplinata. Esprimiamo anche la nostra di preoccupazione al sindaco deputato Culotta, dal momento che non abbiamo registrato nessun “contributo al dibattito” dei singoli consiglieri di maggioranza durante il consiglio, essendosi limitati, loro sì, ad alzare la mano quando chiamati a votare. Ne è prova il verbale di deliberazione del consiglio comunale.
A fare da contorno a questo imbarazzante scenario la partecipazione dell’ex presidente del consiglio e zio del sindaco e padre del Capogruppo di maggioranza, il quale, sempre presente agli incontri dell’amministrazione, evidentemente incapace di prendere le distanze fisiche, figuriamoci politiche, dal suo ex ruolo, e nonostante le sue dichiarazioni pubbliche in cui si dice ormai esterno alle attività di Piazza Maddalena, contribuisce in maniera irrispettosa ad aumentare la tensione con il gruppo di minoranza. Ripetuti e stancanti anche i suoi commenti su Social Network, in cui si scaglia in maniera provocatoria contro il nostro gruppo e in particolare contro i consiglieri, definendoli incapaci di un dibattito politico. Siamo stanchi di essere presi a pesci in faccia da soggetti così meschini, che rappresentano ancora un’idea di politica che non ci piace e da cui vogliamo prendere le distanze.
Nonostante la solidarietà di gran parte della popolazione ricevuta in questi giorni, uno solo sarebbe stato l’intervento che avremmo apprezzato: quello del sindaco Culotta. Ci saremmo aspettati da parte del primo cittadino anche solo una parola spesa in nostro favore, per farci intendere che offendere non fa parte del suo stile e che si scusava per i commenti spiacevoli dei suoi sostenitori e collaboratori (nonché parenti). Quello che invece è accaduto è ancora più mortificante: il sindaco Culotta ci ha attaccato deliberatamente sostenendo che non abbiamo apportato contributo alcuno alla riunione di consiglio ultima scorsa, in cui fra tutti spiccava il punto inerente all’approvazione del bilancio comunale.
E’ bene precisare in primo luogo che un consiglio comunale convocato per approvare il bilancio di previsione del 2015 nel mese di ottobre, altro non è che una presa d’atto. Ci spieghi lei infatti come saremmo potuti intervenire su capitoli di spesa già corrisposti o irremovibili. I consiglieri di minoranza pertanto hanno espresso voto contrario all’operato di un’amministrazione che ha male agito e reputiamo il bilancio un mero atto politico, consapevoli inoltre che emendarlo sarebbe servito solo a distrarre misere somme residuali da un capitolo piuttosto che da un altro, e che sicuramente non avrebbero rivoluzionato l’economia del territorio. In secondo luogo va sottolineato che la Tari e l’IMU non potevano che rimanere invariate dal 2014, dato che tali imposte sono fissate al massimo imponibile.
Un risultato lo abbiamo comunque ottenuto: abbiamo imparato a leggere dietro le false righe di una amministrazione improvvisata.