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Palermo, pugni e calci per rapinare un'anziana, in manette un uomo

Personale della Squadra Investigativa del Commissariato Oreto-stazione ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Scarantino, 37enne pregiudicato.

Il provvedimento, richiesto dal Sostituto Procuratore Maurizio Bonaccorso, è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari Fernando Sestito.

Scarantino, già noto ai poliziotti in ragione dei numerosi precedenti di Polizia per reati di diversa natura, tra i quali spiccano quelli contro il patrimonio e nello specifico tre rapine, si è reso responsabile, agli inizi del mese di dicembre, di una efferata rapina perpetrata ai danni di una donna palermitana di 81 anni nella zona di Corso di Mille.

Il malvivente, mostrando una peculiare “professionalità”, aveva seguito i movimenti dell’anziana donna e l’aveva pedinata sino all’interno dell’androne condominiale dello stabile in cui la signora abita. Giunti all’interno, Scarantino si è scagliato con violenza sulla malcapitata. Il malvivente ha colpito la signora con pugni al viso, in testa e sulle spalle, nonché con un veemente calcio nel ventre, per poi accanirsi gratuitamente nei confronti della stessa e procurarle dei tagli alle dita.

Tanto ha fatto per sottrarre alla vittima la somma di 155 euro, la fede nuziale in oro rosso e vari effetti personali. A seguito dell’intervento e grazie ai primi elementi acquisiti, il personale della Squadra Investigativa è stato in grado in brevissimo tempo di riconoscere nello Scarantino l’autore della rapina. Un paio di mesi prima, lo stesso rapinatore era stato riconosciuto dallo stesso personale a seguito della commissione di un episodio simile, per il quale Scarantino è già stato sottoposto alla medesima misura cautelare. Anche in relazione a quest’ultimo fatto, il Giudice per le Indagini Preliminari ha optato per l’applicazione della misura custodiale.

La decisione è stata adottata in considerazione della sussistenza di un quadro indiziario univoco, attendibile e convincente che consente di formulare un giudizio di qualificata probabilità circa la colpevolezza dello Scarantino. Inoltre, la misura si è resa necessaria per scongiurare il pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie.

Ipotesi, questa, rafforzata dalla “professionalità” e dalla pervicacia con cui lo Scarantino agisce, dalla propensione all’uso della violenza nonché dai numerosi precedenti specifici.

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