Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore,
sabato scorso si è tenuto a Corleone un incontro, organizzato dal Partito Democratico di Palermo per precisa volontà del suo segretario Carmelo Miceli sul tema della legalità.
Durante l’incontro i consiglieri comunali del Partito Democratico di Corleone hanno formalizzato le loro dimissioni da consigliere comunale, in un Comune sottoposto a visita ispettiva dal Ministero dell’Interno per infiltrazioni mafiose, nelle mani del responsabile nazionale del Pd David Ermini.
In una giornata particolarmente afosa, confessiamo, abbiamo avvertito la difficoltà di fare politica in certi contesti e in certe condizioni ambientali, non solo e non semplicemente per il caldo cocente.
Difatti, a testimonianza di un momento particolarmente delicato, a Corleone era presente tutto il Partito Democratico isolano oltre al rappresentante nazionale, il segretario regionale Fausto Raciti, il senatore Beppe Lumia, Teresa Piccione, il capogruppo all’Ars Alice Anselmo e il segretario dei Giovani Democratici Nino Musca.
Si è arrivati all’incontro con un lavoro a monte non indifferente; i circoli e i rappresentanti istituzionali (non tutti purtroppo a dire il vero!) del Partito Democratico delle Madonie assieme a quelli del corleonese hanno elaborato un documento che è stato consegnato a David Ermini perché diventi proposta del Pd nazionale; nello stesso documento si è richiesto di approfondire le attività per la legalità nelle scuole, di aumentare i percorsi di trasparenza negli enti pubblici che coinvolgono sia gli amministratori quanto i dirigenti, di autoregolamentare l’adesione e la militanza nel Partito Democratico.
Abbiamo visto David Ermini particolarmente coinvolto, diremmo anche emotivamente scosso nel momento in cui diversi hanno raccontato eventi che probabilmente i più sentono e vedono solo in televisione.
E’ stato manifesto lo stridore tra gli abusi di una retorica dell’antimafia che quotidianamente leggiamo nei giornali e la necessità, invece, di portare avanti sempre e soprattutto nella gestione della cosa pubblica una condotta per la legalità e nella legalità; non c’è altra strada diversa dall’antimafia.
All’indomani di una retata che ha consegnato nelle mani della giustizia referenti territoriali che dalle Madonie a Palermo testimoniano di una struttura criminale mafiosa sempre presente ed operativa la risposta dei Comuni, di tanti Comuni è stata corale anche grazie all’aiuto giuridico del Centro Pio La Torre: la costituzione di parte civile nei processi a carico degli imputati è stato un atto unanime.
Ma ciò basta? E’ sufficiente costituirsi parte civile per contribuire a fare pulizia nei territori? Spesso tali provvedimenti non portano a nulla o a poco; il vero tema, così come espressamente proposto e condiviso dalla segreteria provinciale del Pd è l’azione di richiesta di sequestro conservativo dei beni dei responsabili contro i quali ci si costituisce parte civile; in questo caso è evidente come è ben più pregnante la scelta di ogni singola amministrazione che diventa, nel contempo, anche atto di coraggio. Per gli amministratori iscritti al Pd tutto ciò diventa un tema dirimente dunque.
In un’epoca in cui la politica esprime tanto “coraggio” solo attraverso i social network o i comunicati stampa, che spesso si tramuta in insulto e denigrazione, noi del Partito Democratico siamo per i gesti di concretezza; la concretezza che viene dalle idee è una strada di legalità.
Carmelo Miceli, Segretario provinciale del PD Palermo
Giandomenico Lo Pizzo,Responsabile Aree Interne del PD di Palermo