Per quindici giorni la sala dell’Ottagono di Santa Caterina di Cefalù è diventata un laboratorio di restauro e messa in sicurezza di opere d’arte: nove dipinti del Seicento e del Settecento ospitati dal museo Mandralisca. Gli interventi sono stati eseguiti, con il contributo di alcuni sponsor, da due gruppi di giovani: gli allievi del corso per collaboratore restauratore dei Beni culturali, che si tiene presso l’Enaip di Piazzola sul Brenta (Padova), e gli studenti del corso di laurea in conservazione e restauro dei Beni culturali dell’Università di Palermo. Il cantiere scuola è stato organizzato a Cefalù per il terzo anno grazie a una convenzione tra il Comune, la Fondazione Mandralisca, l’Enaip veneto e l’hotel Costa Verde che ha offerto l’ospitalità per gli allievi.
Hanno contribuito all’intervento anche l’hotel Sea Palace, il Lions club Cefalù e il Lions club Palermo Leoni. Altri contributi sono venuti dall’agenzia All Service, dall’associazione culturale musicale Santa Cecilia e da Erich Messina.
Le opere da restaurare sono state selezionate da Vincenzo Abbate mentre i giovani hanno lavorato sotto la guida dei docenti restauratori Erminio Signorini e Antonella Tumminello e la supervisione della Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali.
I risultati dei lavori saranno presentati all’Ottagono Santa Caterina il 29 ottobre alle ore 16.
La riqualificazione e il restauro di dipinti rientrano tra le priorità urgenti e improrogabili del Mandralisca. In questo caso il laboratorio ha dato anche continuità a un programma di interventi sulle opere esposte al museo di Cefalù di cui si è fatto promotore l’assessore alla cultura Antoniella Marinaro.
Agli sponsor, ai due restauratori e agli studenti sono andati i ringraziamenti del sindaco Rosario Lapunzina e del presidente della Fondazione Mandralisca, Franco Nicastro.