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Furti di energia elettrica, tre arresti a Brancaccio

I controlli dei Carabinieri si sono intensificati in questi giorni per prevenire e reprimere i furti di energia elettrica.

Tra allacci abusivi e sistemi di sottrazione “fai da te”, per ridurre i consumi e quindi pagare meno, i Carabinieri si trovano a dover fronteggiare una variegata tipologia di interventi nel settore nonché un’utenza di trasgressori piuttosto varia: dalla casalinga al pensionato, dall’impiegato al commerciante fino al piccolo imprenditore. Le attività di controllo si sono svolte a Brancaccio ed hanno consentito di arrestare A.S., nato a Palermo, classe 1984, gestore di un impianto di distribuzione di carburante, che aveva alterato il contatore relativo all’impianto di illuminazione dell’impianto con l’utilizzo di un magnete, sequestrato poi dai Carabinieri. Con l’ausilio dei tecnici dell’Enel si è potuto accertare che tramite l’utilizzo del magnete si riduceva l’assorbimento dell’ energia elettrica con una decurtazione pari a più del 90%. Con il sensibile risparmio, il gestore dell’impianto si poteva permettere infatti l’uso di diversi fari alogeni che emettevano un notevole fascio di luce.

L’uomo, già sottoposto a rito per direttissima dopo la convalida dell’arresto è stato condannato a sei mesi di reclusione con pena sospesa e pertanto rimesso in libertà.

Per lo stesso reato è stato arrestato G.B., natoa Palermo, classe 1979, titolare di un panificio. È bastato “staccare” il misuratore dell’energia elettrica, per constatare che l’intera illuminazione si disattivava ad eccezione del forno elettrico industriale e dell’impastatrice. Sul posto di personale dell’Enel che ha accertato la presenza di un cavo collegato alla rete elettrica pubblica. Per alimentare il solo forno elettrico, è stato  accertato  che vi era un assorbimento illecito di energia elettrica  fino a 45 mila Watt. Il titolare dell’attività di panificazione è stato tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato.

Ultimo arresto quello di F.G., nato a Palermo, classe 1962, titolare di un esercizio commerciale che si compone di due ambienti separati, di cui uno adibito a macelleria e l’altro a mini-market, che al momento del controllo era in piena attività lavorativa. A seguito di controllo inerente la fornitura dell’Enel si scopriva che il contatore era ubicato all’interno del locale macelleria, in una nicchia ricavata nel muro, con attinente sportellino chiuso. Sulla parte sinistra del contatore era attaccato un grosso magnete.

Anche in questo caso, si provvedeva al distacco della fornitura mediante lo scollegamento del cavo Enel che alimentava il misuratore e sequestrare il contatore. Il titolare dell’esercizio, giudicato con rito direttissimo, dopo la convalida dell’arresto è stato rimesso in libertà.

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