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Fiori d’arancio, il ritorno

Buone rubriche non mentono, insomma a distanza di qualche tempo ci riuniamo per raccontarci in bisbiglio da vicinato antico, delle buone pratiche matrimoniali in giro per il globo terrestre che tanto allietano le giornate primaverili in arrivo e l’estate che si preannuncia caldissima.

Nelle puntate precedenti abbiamo intrattenuto i nostri ospiti con discussioni varie a metà tra il bon ton e nozze intercontinentali, per la maggior parte made in Italy. Adesso, a fronte di un numero cospicuo di giovani che abbandona la propria casa natìa per andare a cercar fortuna altrove e dimenticarsi di accasarsi, la nuova resistenza è di chi ancora vuole convolare a giuste nozze nei giorni atrocemente più focosi dell’intero anno.

Natale rimane sempre una data per pochi valorosi che vogliono rovinare il budget destinato ai regali e al cenone di capodanno ai loro parenti e migliori amici.

Ma proprio in carenza di matrimoni sontuosi e che facciano un po’ parlare di sé, vedi Scamarcio-Golino in un borgo pugliese dello scorso anno evaporato come una goccia d’acqua al sole, ci occupiamo di un matrimonio che sembra scricchiolare in cui sembra essersi palesata la Lady Macbeth, proprio lei, Marion Cotillard.

Dagli occhi cerulei e dallo sguardo convinto, donna dalle capacità decisionali spiccatissime e calcolatrice agguerrita ha intrattenuto, pare, Brad Pitt con le arti tipiche della maga Circe.

E allora noi che stiamo con il team di Angelina da sempre, anche quando era in versione emo e aveva sempre lo stesso peso di oggi ci chiediamo quale potere di Maleficent verrà inflitto ad un uomo che non riesce a tenere fede alla promessa data alla propria donna. Perché Lady Macbeth si sa, raggiunge il trono con ogni mezzo ma ci lascia anche scettro e corona in brevissimo tempo e insieme a lei anche il suo incauto re.

Quindi ai fiori d’arancio un po’ spennacchiati quest’anno diamo un colore decisamente forte, è il giallo sul quale scommettiamo per la stagione che deve arrivare nell’allestimento delle nozze a venire.

Così che oltre a far pendant con la chioma dell’Achille Pitt sfatiamo il mito del solito color pastello che inonda le tavole e le sale di ogniddove e preannunciamo anche una promessa all’insegna del colore della luce e della rinascita ma anche della gelosia che la mancata promessa può suscitare.

E poi oro, e argento per guarnire. Fiumi di effetto lurex e lamè che nemmeno a capodanno per gli invitati under 35 ed evitare improbabili effetti Domopak da congelamento visivo.

In alternativa però ci sono buone possibilità che il giallo si accompagni alla semplicità estrema, alla bellezza del fiore di campo o al total white più elegante. Scegliere sempre di assecondare la propria natura ma senza fare in modo che la natura prenda il sopravvento.

E questo vale anche per Brad Pitt.

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