“Se Renzi e Crocetta non sono in grado di trovare soluzioni per far ripartire gli impianti lo dicano chiaramente piuttosto che rinviare gli incontri!” E questa la reazione a caldo di Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom, appresa la notizia del rinvio del tavolo tecnico annunciato due settimane fa per risolvere (così s’era detto!) il nodo della Fiat di Termini Imerese. L’incontro fra Ministero, Sindacati e Grifa, sarebbe stato rinviato per motivi tecnici dal Ministero dello Sviluppo economico scatenando le ire della Fiom: “Siamo stanchi – aggiunge Mastrosimone – di annunci e tavoli di discussione, che in questi anni non sono stati capaci di dare risposte al dramma sociale dei metalmeccanici della Fiat e dell’indotto e al rischio desertificazione industriale a Termini Imerese. Se le istituzioni sono incapaci mettere un punto a questa vertenza, la Fiat si assuma le proprie responsabilità per scongiurare l’ennesima macelleria sociale”.
La riunione, come per altro già annunciato dal sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato è stata aggiornata a lunedì 28 luglio, ma pare che ci sia stato un ulteriore rinvio a martedì 29, alle 3 del pomeriggio. Lo stesso primo cittadino, da anni ormai in prima linea nella battaglia per la riqualificazione ed il rilancio dell’area industriale, ha nuovamente chiamato in causa il presidente delle Regione Rosario Crocetta, rispondendo agli auguri pervenuti da Palazzo d’Orleans per il successo elettorale, con un cortese ringraziamento e l’invito a tenere, a Termini Imerese, una seduta straordinaria della giunta regionale proprio per affrontare con decisione il tema della crisi occupazionale che attanaglia la città.
Intanto i 1.200 operai in cassa integrazione rimangono appesi ad un filo di speranza. Il prossimo 31 dicembre prossimo scadrà la deroga e se non arriva subito una soluzione si fa sempre più concreto il rischio che la Fiat dia il via alle procedure di licenziamento collettivo.