Due provvedimenti di sequestro di disponibilità patrimoniali e finanziarie sono stati eseguiti dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo siciliano, all’esito di altrettante verifiche fiscali concluse nei mesi scorsi.
Il primo provvedimento ha riguardato un ristorante del palermitano, nei cui confronti le Fiamme Gialle del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo avevano riscontrato, a fronte della regolare emissione di scontrini fiscali nei confronti della clientela, la sistematica mancata dichiarazione al fisco dei propri redditi. All’atto dell’accesso presso il locale, i militari avevano anche scoperto un registratore di cassa utilizzato negli anni precedenti, che il responsabile aveva nascosto per ostacolare la ricostruzione dei proventi conseguiti nell’attività. Dopo l’esecuzione di una approfondita verifica fiscale, in cui le Fiamme Gialle sono comunque riuscite a stabilire il reale giro d’affari del ristorante, è emersa una evasione consistente, pari a oltre 1.700.000 euro di redditi netti non dichiarati ai fini delle imposte dirette e di 350.000 euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Contestualmente sono state approfondite le posizioni dei lavoratori rinvenuti all’interno del ristorante, a seguito delle quali è emerso che tutti i 16 addetti al locale erano impiegati completamente “in nero”; per tale motivo sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 100.000 euro. Per le violazioni fiscali, è poi scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica di Palermo. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha successivamente disposto, a seguito di ulteriori indagini effettuate dai finanzieri e volte alla ricostruzione del patrimonio dell’imprenditore indagato, il sequestro dei beni immobili riconducibili alla società od al suo amministratore. Così, nei giorni scorsi, i militari del Gruppo hanno posto i sigilli a 3 abitazioni nel centro storico di Palermo ed a 1 locale commerciale.
Il secondo provvedimento di sequestro ha riguardato una società bagherese, operante nel settore dell’elettronica industriale e, specificamente, nella produzione di quadri elettrici, nei cui riguardi i finanzieri della Compagnia di Bagheria (PA), a seguito di una approfondita verifica fiscale, hanno scoperto, per gli anni dal 2008 al 2010, l’utilizzo di fatture false per gonfiare costi riportati in dichiarazione e quindi abbattere il reddito imponibile, per un valore complessivo di circa 255.000 euro. Grazie a questo sistema, la società ha evaso poco meno di 155.000 euro fra IVA e IRES. L’amministratore e socio unico della società è stato quindi segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Riconoscendo la sussistenza degli elementi probatori forniti dalla Guardia di Finanza, il GIP del Tribunale di Palermo ha emesso decreto di sequestro preventivo dei rapporti bancari nella disponibilità della parte, fino alla concorrenza delle imposte evase, al quale i Finanzieri hanno dato esecuzione provvedendo al sequestro di 3 dossier titoli e 1 conto corrente bancario.