Emergenza idrica a Cefalù , Lapunzina: “i cittadini non possono continuare a pagare per questo pessimo servizio”

Redazione

Politica

Emergenza idrica a Cefalù , Lapunzina: “i cittadini non possono continuare a pagare per questo pessimo servizio”
Conduttura danneggiata e personale irreperibile. Il sindaco chiama in causa Provincia, Regione e Prefettura

18 Gennaio 2016 - 00:00

Le condizioni dell’approvvigionamento idrico a Cefalù sono ormai allarmanti. La conduttura, specie nel centro storico, è piena di perdite tale da apparire un relitto abbandonato.

Il sindaco si fa interprete dei disagi della cittadinanza ormai sfiancata da una situazione che compromette un diritto elementare come quello dell’approvvigionamento idrico. “Nulla è stato fatto – denuncia Rosario Lapunzina in una severa lettera indirizzata al Presidente della Regione, alla Provincia ed al Prefetto –  solo piccoli interventi palliativi che non hanno migliorato per nulla la situazione. Ultimamente, inoltre, il personale che si occupava degli interventi di riparazione non è più reperibile e non si garantisce l’espletamento di servizi di estrema rilevanza come l’accensione di nuovi contratti e le volture”.

Il sindaco rende noto alle autorità che più volete il Comune di Cefalù è intervenuto in sostituzione degli enti preposti per garantire la pubblica incolumità e all’immagine della città, realizzando interventi di manutenzione a scomputo del dovuto per le utenze comunali, ma la situazione, afferma Lapunzina, è diventata ormai insostenibile tanto da costituire una grave lesione dell’interesse pubblico, oltre che configurare una altrettanto grave e ingiustificata limitazione di pubblico servizio.

 “Le vicende legate al fallimento della società A.P.S. le novelle introdotte dalla legislazione nazionale e regionale non possono esimere codesto Ambito Territoriale dalle responsabilità connesse alle obbligazioni derivanti dalla gestione del servizio idrico – scrive il sindaco – Vale la pena di ricordare, infatti, che a tutt’oggi, è proprio codesto ambito che riscuote i proventi della gestione del servizio emettendo le fatture nei confronti degli utenti. Pertanto su costoro non possono essere fatte ricadere le gravi inefficienze che caratterizzano l’attuale erogazione del servizio. In ultimo, in considerazione del fatto che a norma dell’art. 154 del Codice dell’Ambiente la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata, tra l’altro, “tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito […]” si ritiene che il pessimo servizio prestato attualmente renda persino superfluo evidenziare che questa Amministrazione continuerà a pretendere il ricalcolo, al ribasso, delle tariffe attualmente applicate. Nel ribadire l’insostenibilità dell’attuale situazione e in considerazione del disposto normativo recato dal D.L. n° 133/204, convertito nella L. n.° 164/2014, che impone il principio dell’unicità della gestione per ciascun ambito territoriale ottimale, privando questo l’Ente della possibilità di un intervento diretto nella gestione, si riserva l’adozione di ogni e ulteriore iniziativa utile a tutela dei dell’interesse pubblico. 

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it