I tagli alla sanità derivanti dall’adozione del nuovo piano si abbattono violentemente sul San Raffaele Giglio di Cefalù, che perde ben 44 posti letto, mentre risparmiano gli ospedali di Termini Imerese e Petralia Sottana che adesso andranno a formare ufficialmente un'unica struttura qualificata come “Ospedale Riunito”.
Seguendo i parametri stabiliti dal Ministero della Salute Pubblica, entro il 2016 in Sicilia non ci potranno essere più di 918 unità operative complesse, cioè primariati.
Dato che attualmente ce ne sono 1.162 il conto è facile: dovranno saltare 244 reparti, dunque 244 primari ed altrettanti assistenti.
In particolare in Sicilia è previsto che salteranno 51 reparti di Chirurgia generale, 33 reparti di Cardiologia, 30 di Ortopedia e Traumatologia, 27 di Ostetricia e Ginecologia, 24 di Medicina generale, 21 di Terapia intensiva, 20 di Oncologia, 15 di Nefrologia, Urologia e Oculistica, 13 di Pediatria, 8 di Chirurgia vascolare, Psichiatria e Pneumologia, 7 di Terapia intensiva e 5 di Ematologia
Quanto ai posti letto è stata programmata una vasta riconversione da acuti a lungodegenti. Nel dettaglio, all'Asp di Agrigento è prevista la riconversione, cioè il taglio, di 42 posti letto per acuti, all'Asp di Caltanissetta ne cadranno 24, all'Asp di Catania salteranno 57 posti letto per acuti e saranno riconvertiti in lungodegenza. E, ancora, all'Asp di Enna via 26 posti letto per acuti, all'Asp di Messina 69, all'Asp di Ragusa 14 i posti per acuti da riconvertire, all'Asp di Trapani 26. Nessun taglio invece per l’Asp di Palermo, circostanza che “salva” anche gli ospedali riuniti di Termini e Petralia
Quanto alle aziende ospedaliere il San Raffaele Giglio dovrà sopportare una riduzione di 20 posti letto per acuti. Riduzioni anche per il Cannizzaro e il Garialdi di Catania (-42 posti), per il Papardo di Messina, mentre il Civico di Palermo, a seguito della rimodulazione, potrà contare su 29 posti letto in più per lungodegenza e riabilitazione che diminuiranno di 19 unità al Buccheri La Ferla di Palermo.