Gal, Pist, Distretti Sanitari e Distretti Turistici. Liberi Consorzi, Unioni dei Comuni, Comunità montane. E non dimentichiamoci del Parco, della Sosvima e dell'ultimo capitolo di questa bizzarra enciclopedia degli enti sovracomunali in salsa madonita: il “derby” fra Zone Franche Montane e Strategia per il rilancio delle Aree Interne. In che direzione vanno le Madonie?
In questi giorni di campagna elettorale per diversi comuni madoniti, abbiamo deciso di dare voce agli amministratori, ai sindaci, ai consiglieri comunali, ai segretari di partito, insomma ai madoniti “politicamente impegnati”.
Ciò per capire meglio qual'è il disegno, la prospettiva che si sono dati i nostri amministratori. E, a proposito, siamo sicuri che se la siano data?
“Stando al teorema della “Città a Rete – Madonie – Termini – Cefalù” – afferma il consigliere comunale di Gangi Roberto Spallina- sembra proprio di si. Ma affermare che il traguardo è vicino e la nave viaggia con il vento in poppa sarebbe una menzogna.”
“L'invenzione dei Liberi Consorzi, battezzata in diretta tv da Crocetta, sembrava dare una prospettiva sicura a quel patto fra amministratori locali che coltivavano il sogno della Città a Rete – continua Spallina- Un sogno che si coltiva ancora, nonostante la riforma delle province si sia arenata per l’ennesima volta all’ARS. Del resto lo ha tuonato chiaramente un sindaco autorevole come Bartolo Vienna, in occasione dell'interessante incontro dal tema “Innovare le aree interne” organizzato nelle scorse settimane a Gangi, dalla locale sezione del PD. Un sogno che, però, al momento rimane tale, confinato nell'universo parallelo delle volontà (più o meno condivise) che marca le distanze dal microcosmo della realtà, quello che abitiamo e che rende più lente e pesanti le umane intenzioni, sotto il diabolico peso della gravità.”
Così, per tradurre il pensiero di Spallina, gli anni passano, le intenzioni restano, ma la sintesi tarda ad arrivare, lasciando intatto un sempre meno rassicurante “status quo”.
“Il 2015 doveva essere l'anno della svolta, l'epifania del nuovo corso madonita: vuoi perché era l'anno della nuova programmazione comunitaria; vuoi perché doveva compiersi la tanto attesa riforma delle province; vuoi perché doveva arrivare la decisione di Barca sulla destinazione dei fondi per le aree interne; vuoi perché diversi comuni sarebbero andati al voto e, a proposito – fa notare il consigliere comunale del gruppo Gangi Libera- pur essendo in piena campagna elettorale, un serio tema comprensoriale, un programma condiviso fra le segreterie politiche di comuni limitrofi, non esiste.”
Vuoi o non vuoi, aggiungiamo noi con una nota di speranza, il 2015 non è ancora finito, ma intanto ci torna in mente quella poesia di Ungaretti: “Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie” a dipingere come meglio non si può il triste senso dell'attesa.
Ci piacerebbe che la nostra classe dirigente ci spiegasse, senza fronzoli e giri di parole, a che punto siamo. Se esiste ancora il sogno della Città a Rete, ed in che termini: come concretamente si può realizzare questo progetto!
“Una grande unione dei comuni che metta insieme, concretamente e con tanto di statuto, i comuni madoniti. Per razionalizzare spese e servizi, spalmare le piante organiche, riequilibrare le dotazioni locali, tagliare costi e creare economie di scala. Progettare e pianificare insieme, tutto, dai piani regolatori alle politiche agricole, turistiche e paesaggistiche. E’ una ipotesi che al momento è stata solo accarezzata – fa notare Roberto Spallina- e che invece credo sia la sola strada rimasta da percorrere per un futuro più roseo, magari legata ad un'unica società di sviluppo che ricalchi i perimetri della Città a Rete e sfrutti la grande esperienza e professionalità accumulata negli anni e dia nuovi stimoli a chi a tanto creduto nella crescita economica e culturale di questo territorio.”
Dopo l’imminente tornata elettorale che chiamerà al voto 8 comuni del comprensorio, tornerà un breve periodo di quiete, poi, piano piano si avvicineranno gli altri appuntamenti elettorali, quelli che contano davvero: le regionali e le nazionali. Sarà quello il bivio in prossimità del quale si divideranno le strade della nostra classe dirigente? Può il nostro territorio essere considerato, ed utilizzato alla stregua di uno scacchiere dove posizionare al meglio Re, Regine, Cavalli e Pedoni?
Forse è venuto il momento di giocare a carte scoperte, di fugare i dubbi e chiarire qual è l’idea, il sogno che inseguono i nostri amministratori.
Il nostro giornale non attende altro che il vostro contributo. Ringraziamo Roberto Spallina per aver risposto per primo al nostro appello e attendiamo quanti altri vogliano mettere nero su bianco la loro idea di futuro. Nella consapevolezza che un dibattito, innescato dagli amministratori ed aperto anche ai comuni cittadini, possa aiutare il territorio a ritrovare una identità dispersa.