Mentre buona parte dei consiglio comunali, convocati in fretta e furia dai rispettivi Presidenti del Consiglio, si sono espressi favorevolmente rispetto all'approvazione delle modifiche allo statuto del Distretto Turistico Cefalù e Parchi delle Madonie e d'Himera, i sindaci, smentendo di fatto gli evocati spettri dell'emergenza, decidono di prendere tempo e, su proposta del primo cittadino di Petralia Sottana, il punto all'ordine del giorno che avrebbe dovuto conformare il Consiglio del Parco delle Madonie (convocato ieri mattina) alle delibere adottate nelle scorse settimane da diversi comuni madonti, è stato rinviato.
Nessuna votazione in proposito dunque. Il punto coerentemente inserito dal Presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto, è stato “snobbato”, riducendolo ad una mera presa d'atto.
E' evidente a questo punto un approccio più “timido”, da parte dei sindaci, alla ormai nota questione legata alle illegittimità denunciate in capo al distretto che, fino a pronuncia definitiva della magistratura, sono e rimangono presunte.
Problemi “numerici”, maggioranze in bilico? No di certo! Stando alle ormai note posizioni dei sindaci che siedono nel consiglio del parco la votazione avrebbe avuto un esito scontato: variazioni approvate con soli 3 voti contrari.
Non si può non notare però che fin quando si dovevano pronunciare i consiglieri comunali tutto è andato liscio e veloce. Ora che la responsabilità del voto ricadeva “personalmente” in campo ai sindaci, si è scelto di allungare i tempi. Siamo sicuri che i motivi che hanno spinto i sindaci a questo rinvio siano corretti e sacrosanti ma fa specie a questo punto la premura messa addosso ai consiglieri comunali.
Al netto delle polemiche che imperversano sul Distretto c'è da annotare un altro dato che rischia di trasformare tutta la storia dei “Distretti Turistici” siciliani in una enorme bolla di sapone.
Tralasciando, al momento, il fatto che il nuovo assessore ai Beni Culturali Antonio Purpura ha espresso forti perplessita sulla efficacia dei “distretti”, la Regione ha intanto deciso che ogni singolo progetto sarà bandito con un unico avviso, all'interno del quale saranno collocati tutti i tipi di interventi e investimenti previsti. Quindi, facendo l'esempio dei 6 progetti finanziati per il distretto turistico “Cefalù Madonie Himera” si darà vita a 6 bandi di gara (1 per ciascun progetto). Nel dettaglio:
– Progetto “Centro servizi per il turismo”: 1 bando di gara da 280.409 euro, che sarà emesso dal Comune Capofila (Cefalù)
– Progetto “Destinazione Madonie”: 1 bando di gara da 315.359 euro, che sarà emesso dal Comune Capofila (Termini Imerese)
– Progetto “Madonie 2.0”: 1 bando di gara da 221.434 euro, che sarà emesso dall'Ente Capofila (Parco delle Madonie)
– Progetto “Madonie in rete”: 1 bando di gara da 297.461 euro, che sarà emesso dal Comune Capofila (Castelbuono)
– Progetto “Benessere del corpo e dello spirito”: 1 bando di gara da 145.750 mila euro, che sarà emesso dal Comune Capofila (Gangi)
– Progetto “Madonie domani”: 1 bando di gara da 22.400 euro, che sarà emesso dal Comune Capofila (Gangi).
In sostanza, fatta eccezione per l'ultimo progetto di esigua entità, gli altri 5 pubblici avvisi attireranno quasi certamente l'attenzione delle grosse società di servizio con sede a Roma o a Milano o chissà dove. Nel migliore dei casi qualche grossa azieda siciliana, anche se nel campo dei servizi turistici e di rete, sui quali si concentrano i 6 progetti in esame, le raltà siciliane in grado di offrire sufficienti garanzie si contano sulle dita di una mano.
Le piccole e medie imprese madonite, a meno che non si costituiscano per tempo in ATS, sembrano di fatto escluse dalla possibilità che i finanziamenti ottenuti si traducano in lavoro e dunque in reddito per le famiglie madonite.
Certo, una volta avviati i progetti si spera che questi possano generare altro reddito, ma in un secondo tempo, e sempre che questi famosi distretti (quello per il quale si litiga da tempo, come ogni altro) non si trasformino nei soliti carrozoni made in Sicily.
Aggiornamento del 10.12.2014: A proposito della riunione del consiglio del Parco delle Madonie celebratasi lo scorso martedì il presidente Angelo Pizzuto precisa che a deliberare sul nuovo statuto del distretto turistico sarà il comitato esecutivo, a seguito dell'atto di indirizzo approvato dai sindaci riuniti in consiglio. Il sindaco di Petralia Sottana Santo Inguaggiato aggiunge “già quattro anni fa si ritenne che la competenza in merito andava attribuita al Comitato Esecutivo. Lo schema allora fu approvato proprio dal Comitato. Quindi in coerenza con quanto fatto allora il Consiglio del Parco non è stato chiamato a votare. Il punto all'ordine del giorno era una mera informativa.”