Il 3-0 rifilato in Sicilia dal Nuovo Centro Destra al PD, con un ministro e due sottosegretari della squadra di governo formata da Matteo Renzi, nella quale invece non figura nessun rappresentate dei democratici siciliani, continua a far discutere. A quanto sembra nelle Madonie il dibattito è più acceso che altrove, complice il fatto che uno dei 2 sottosegretari è un politico madonita di lungo corso, l’ex sindaco di Cefalù Simona Vicari, confermata al ministero dello sviluppo economico. Così ad intervenire è l’altro personaggio femminile di spicco della politica madonita, il sindaco di Pollina e deputato PD Magda Culotta che tiene a precisare “non è una questione di poltrone. Io preferisco parlare di competenze”. “È vero – scrive su facebook Magda Culotta – i problemi di una regione non si affrontano con il numero di poltrone, ma io non credo che il PD siciliano non abbia amici e compagni competenti che avrebbero potuto rappresentare le ragioni del Sud nel nascente governo Renzi. Visto che, tra l'altro, ne sono stati nominati due del Nuovo Centrodestra”. Decisamente più sibillino il commento di Gaetano Lapunzina, già capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Comitini: “Un ministro e due sottosegretari del Nuovo Centro Destra. Il PD siciliano ben rappresentato nel Governo Nazionale”. Ironico il commento del segretario PD di Gangi Giandomenico Lopizzo, renziano della prima ora: “Registro che chiunque avrebbe voluto fare il sottosegretario; ma non per la poltrona….per dare una mano alla Sicilia! Penso – continua Lo Pizzo – che a Roma si possa far bene anche da deputati, in aula e nelle commissioni. Il lavoro di questi mesi di Davide Faraone e degli altri deputati del pd siciliano lo testimonia”. Il segretario gangitano preferisce concentrarsi poi sul nuovo posizionamento europeo del partito: “Il coraggio, è la differenza tra Matteo Renzi e i suoi predecessori; solo col coraggio si lascia il segno, così come è stato per Enrico Berlinguer. Il PD da oggi è nella grande famiglia del Partito Socialista Europeo, una bella notizia”. Gli fa eco un altro renziano di ferro delle Madonie, il polizzano Gandolfo Librizzi “Se non dentro il Partito Socialista Europeo, il PD dove sarebbe dovuto approdare, a quale famiglia politica nello schieramento tra Conservatori e Progressisti avrebbe dovuto chiedere di far parte? Ecco l'approdo naturale che da senso alle politiche di cui l'Italia ha bisogno. Che sia avvenuto adesso per parte del segretario Renzi rende la scelta ancora più significativa”.