Agenti della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nella notte hanno tratto in arresto Antonino Saiola, 21 anni palermitano, pregiudicato e D.M.P., 17 anni palermitano in quanto resisi autori del reato di rapina aggravata in concorso.
L’arresto è il risultato di una intensificazione del controllo del territorio voluta dal Questore Nicola Zito, proprio in alcune aree della città dove negli ultimi mesi si era registrato un aumento del fenomeno della microcriminalità.
Intorno alle ore 1,45 circa, i poliziotti mentre transitavano in via Oreto angolo via Errante, notavano due giovani che colpivano brutalmente un cittadino di colore. I poliziotti immediatamente intervenivano ma i due, accortisi della loro presenza, si davano alla fuga in direzione della rotonda Oreto, mentre la vittima rimaneva sofferente per terra all’incrocio. Ne nasceva un rocambolesco inseguimento che aveva fine in via Gaspare Palermo dove i due fuggitivi venivano bloccati, grazie all’ausilio di altre volanti giunte sul posto.
Gli Agenti, apprendevano dal cittadino extracomunitario, che era stato vittima di una rapina ad opera dei due giovani che inizialmente,insieme ad altri, lo avevano minacciato di morte ed offeso per il colore della sua pelle in via Maqueda. Gli stessi dopo averlo spaventato tentavano di impossessarsi del suo cellulare, ma, sfuggito al gruppo, in via Oreto veniva raggiunto da due di loro che dopo averlo picchiato con una mazza di legno ed una chiave inglese gli sottraevano il cellulare ed il tablet.
Da un sopralluogo effettuato nella zona, gli Agenti ritrovavano in una traversa tutta la refurtiva che consegnavano prontamente alla vittima. Inoltre trovavano una mazza di legno ed una chiave inglese, oggetti utilizzati dai due rei , che venivano posti sotto sequestro. I due giovani venivano accompagnati presso gli Uffici di polizia e dopo gli accertamenti di rito, venivano tratti in arresto.
L’Autorità Giudiziaria disponeva che Saiola venisse tradotto presso la Casa Circondariale “Ucciardone”, mentre il minorenne venisse condotto presso il centro di prima accoglienza “Malaspina”.