“Le opere, gli impianti e le infrastrutture strettamente necessarie alla realizzazione di osservatori astronomici sul territorio nazionale, nell’ambito di programmi coordinati e finanziati dall’Agenzia spaziale italiana o dall’Agenzia spaziale europea, sono considerate di rilevante interesse nazionale per lo sviluppo delle attività di ricerca scientifica e tecnologica. L’approvazione del progetto equivale a dichiarazione di pubblica utilità”. E’ questa la norma, inserita nel decreto omnibus, che ha di fatto salvato il progetto della realizzazione di un Fly Eye su monte Mufara.
A darne notizia in anteprima è stata la deputata di Fratelli d’Italia e vice sindaco di Palermo Carolina Varchi.

Oggi, il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro, spiega come si è arrivato a questo risultato che, nonostante le diverse posizioni avverse, specie da parte di alcune sigle ambientaliste, segna un punto di salvezza e di rilancio per l’economia del territorio.

“Il 23 maggio scorso – ricorda Marcello Catanzaro – con il prezioso supporto dell’amministratore unico di Sosvima, Alessandro Ficile, abbiamo chiuso la conferenza di servizi indetta dal Suap con un provvedimento di silenzio assenso che, a norma di legge, vale come provvedimento autorizzativo. Provvedimento che, com’è noto, è stato osteggiato da più parti. Ma siamo andati avanti con determinazione e, per fugare ogni dubbio, abbiamo richiesto al Governo nazionale un intervento chiarificatore, anche per evitare eventuali ricorsi al Tar (ricorsi che comunque, a prescindere dal decreto emanato ieri, non sarebbero più ammissibili per il superamento dei termini previsti dalla legge). Il decreto-legge spazza via ogni dubbio, il Fly Eye va fatto. Il decreto, con specifico riferimento a Monte Mufara, ribadisce un principio: le opere strategiche possono essere realizzate anche in zone sottoposte al vincolo!”