Anche la giunta dell’Unione Madonie esprime la massima solidarietà al proprio presidente e sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso per il vile atto intimidatorio subito. “Siamo vicini a Pietro Macaluso – afferma il vice presidente dell’Unione Giuseppe Minutilla – per l’atto subito che mina la sua tranquillità e intorbidisce il clima del paese che si appresta a rinnovare l’amministrazione comunale. Purtroppo, c’è chi ogni giorno si impegna e lavora per la comunità e c’è chi è capace soltanto di riversare odio e minacce”.
Solidarietà anche dal GAL Madonie: “All’uomo, e all’Istituzione che egli rappresenta – afferma il presidente Francesco Migliazzo – esprimo la solidarietà mia, del Consiglio di amministrazione e del personale del GAL Madonie. Il messaggio scritto alle porte di Petralia Soprana non lascia spazio a dubbi, il tono intimidatorio e l’esplicita minaccia ci lascia attoniti e ci induce a riflettere come cittadini e come rappresentanti delle istituzioni”.
Vicinanza al primo cittadino anche dal gruppo di maggioranza “Continuiamo Insieme”. “Oggi Petralia Soprana si è svegliata con uno schiaffo in piena faccia, una sberla di quelle che fanno male e ti costringono a pensare di quanta pochezza sia capace il genere umano – scrivono in una nota i rappresentanti del gruppo -. Qualcuno ha scritto una frase minatoria rivolta al nostro sindaco sul muro di un edificio pubblico; è la prima volta che una cosa del genere accade in una comunità che da sempre si è distinta per educazione, rispetto, onore. Non è solo un’offesa rivolta al primo cittadino ma è un insulto rivolto a tutta la comunità di Soprana che crede nel cambiamento, nella lealtà, nei valori umani”.
“È difficile per noi siciliani – si legge ancora nella nota – accettare e amare chi è ha voglia di fare, chi ci costringe ad agire, operare, chi pretende il meglio, perché per natura siamo un popolo abituato a lasciar fare e come diceva Tomasi di Lampedusa odieremo sempre chi ci vorrà svegliare dal nostro torpore. La verità è questa: il sindaco Pietro Macaluso non piace perché è un sindaco che lavora, che fa, e questa cosa a noi siciliani proprio non va giù. Per questo viene costantemente attaccato e definito dittatore: perché è un uomo, una persona che pretende che le cose si facciano per il bene della comunità. Se vi trovaste in mezzo al mare in tempesta a chi dareste il comando del timone dell’imbarcazione che vi porterà a riva: a chi si lascia tirare la giacca a destra e a manca pur di essere ben voluto da tutti o a chi, dopo aver ascoltato le varie opinioni, sceglie il meglio per il suo equipaggio non cedendo alle lusinghe, accettando anche di essere odiato, offeso, pur di condurre verso la salvezza la sua comunità?”. Questa mattina anche il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè aveva espresso solidarietà al primo cittadino, così come il presidente del Consiglio Leonardo Agnello e il candidato sindaco Francesco Gennario (LEGGI QUI).